​Coas procure: il pg della Cassazione Fuzio è indagato a Perugia

Coas procure: il pg della Cassazione Fuzio è indagato a Perugia
​Coas procure: il pg della Cassazione Fuzio è indagato a Perugia
Venerdì 5 Luglio 2019, 19:36 - Ultimo agg. 20:17
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Il procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Perugia. L'ipotesi di reato sarebbe rivelazione di segreto d'ufficio. Non si placa la tempesta sul procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio. All'indomani della sua decisione di essere collocato a riposo con un anno di anticipo comunicata ieri al capo dello Stato, che ne ha apprezzato il «senso di responsabilità», Fuzio è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Perugia, lo stesso ufficio che sta conducendo l'inchiesta sul pm romano Luca Palamara per corruzione. Per il Pg il reato ipotizzato sarebbe quello di rivelazione di segreto d'ufficio. E si riferirebbe all'incontro tra l'alto magistrato e Palamara, che ieri ha indotto Fuzio al passo indietro e nei scorsi aveva spinto la sua corrente Unicost e l'Associazione nazionale magistrati a chiederne esplicitamente le dimissioni. Potrebbe trattarsi di un atto dovuto, dopo che alla procura di Perugia sono state presentate alcune denunce nei confronti di Fuzio sulla base delle notizie di stampa da parte di magistrati di altri uffici giudiziari . Le prime sono state firmate dai sostituti procuratori di Rimini, Davide Ercolani e Luca Bertuzzi e dal sostituto procuratore di Padova, Sergio Dini, ma è possibile che ne arrivino altre.

Quelle già trasmesse fanno esplicitamente riferimento agli articoli da cui «emergerebbe - scrivono i denuncianti - che l'Alto Magistrato avrebbe discusso con Palamara di una indagine a suo carico aperta dalla Procura di Perugia, e che gli avrebbe rivelato alcuni atti di detta indagine». L'incontro avvenne il 21 maggio scorso e venne intercettato con il trojan inserito nel cellulare del pm romano, accusato di corruzione perchè avrebbe ricevuto regali e viaggi dal suo amico imprenditore Fabrizio Centofanti e in cambio avrebbe messo le sue funzioni a disposizione dell'uomo di affari. Palamara aveva già saputo di essere indagato e cercava di procurarsi informazioni. Provò anche con Fuzio con cui aveva lavorato insieme e condiviso la comune militanza in Unicost. Il Pg, come lui stesso ha raccontato in una lettera inviata qualche giorno ai magistrati della procura generale della Cassazione, se lo ritrovò a «sorpresa» sotto casa. E interloquì con lui per «garbo caratteriale», ma senza rivelargli nulla che non gli fosse già noto: «non ho indicato né offerto al dottor Palamara alcuna notizia riservata,essendomi limitato a ribadire quello che già sapeva», ha spiegato Fuzio ai colleghi nella missiva. Intanto domani il Comitato direttivo centrale dell'Anm deve decidere se deferire Fuzio ai probiviri, come ha chiesto la giunta martedì scorso, prima della decisione del Pg di anticipare il suo addio dalla magistratura (resterà in servizio sino al 20 novembre per consentire la nomina del suo successore). Un «gesto di grande reponsabilità» ha ribadito oggi il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, definendo «molto importante» il passo indietro di Fuzio.

 

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