Gay aggredito nella piazza della movida di Napoli: insultato e picchiato da dieci persone

Aggressione omofoba nella piazza di Napoli: insultato e picchiato da dieci persone
Aggressione omofoba nella piazza di Napoli: insultato e picchiato da dieci persone
Sabato 19 Settembre 2020, 14:47 - Ultimo agg. 17:53
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Ancora un'aggressione omofoba. Ieri a Napoli, in via Mezzocannone, intorno alle 19, G.V., studente gay di 23 anni è stato dapprima importunato da un uomo e, circa mezz'ora più tardi picchiato da un gruppo composto da altre 9 persone esclusivamente a causa del proprio orientamento sessuale. «L'aggressore passeggiava con la moglie e il figlio piccolo quando ha iniziato a rivolgere al ragazzo insulti, chiamandolo in modo aggressivo "fro..." - spiega Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center e responsabile di Gay Help line - invitato ad allontanarsi, sembrava essere andato via, nonostante lo continuasse a offendere»

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Trenta minuti più tardi, invece, l'aggressore è tornato in Piazza Bellini, nota piazza della movida napoeltana, dove lo studente si trovava con un amico e il fratello. «Entrambi - prosegue Marrazzo - sono stati aggrediti da quest'uomo e da altre nove persone che ripetevano e urlavano frasi omofobe. Ora il giovane è assistito dal nostro servizio e sta sporgendo denuncia».

Il problema è molto grave e, purtroppo, più generale rispetto al singolo episodio: «Quanto accaduto - continua il resposabile -  dimostra quanto siano duri i contesti che da tempo denunciamo con il nostro numero verde Gay Help Line 800 713 713, per questo serve una legge seria contro l'omotransfobia, che prevenga situazioni simili e condanni le dichiarazioni che vedono l'omosessualità come una malattia. Al contrario c'è un emendamento detto "Salva Opinioni Omofobe", voluto da Costa (ex FI) ed approvato dalla maggioranza, che renderebbe queste espressioni lecite. Sono gli stessi pregiudizi per i quali avvengono le aggressioni. Vanno, inoltre, resi certi i supporti per i centri di assistenza alle vittime, che possono aiutare chi si ritrova a fare i conti con queste vicende».
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Ore 19:00 Stavo con i miei amici e con mio fratello a Mezzocannone, stavamo chiacchierando tranquillamente, sul marciapiede, fuori l’ingresso di Mezzocannone. Un uomo su una quarantina, pelato, bianco, alto il doppio di ognuno di noi, assieme alla moglie ed al figlio di quattro anni, con fare aggressivo, arrogante e camorristico, si avvicina a noi: “Ma p passà aggià vulà? N’agg capit! Facit passà, ja!”, questa la sua frase. Io rispondo, cercando di contenere la rabbia per quell’atteggiamento prevaricante. “Basta chiedere permesso comunque!”, affermo. Di tutta risposta, l’uomo alto ferito nel suo orgoglio e nella sua dignità in quanto padre di famiglia, inizia ad alterarsi e ad offendermi. Mi ricordo un “frocio” messo a caso, come se la mia identità potesse essere in qualche modo lesa. Io continuo a rispondere, mentre Jonathan, mio fratello ed i miei amici prendevano le mie parti. Da lì parte la minaccia da parte dell’uomo, che non voleva dare prova della sua forza bruta davanti alla moglie ed al figlio ma solamente in loro assenza, affinché la figura del papà e del marito orco, brutto e cattivo non uscisse fuori. Io e Jonathan rispondiamo, dicendo che ci avrebbe trovati lì. Ore 19:30 circa Ci spostiamo da Peppe Spritz, a Piazza Bellini. Ci prendiamo qualcosa da bere e parliamo, ridiamo, scherziamo. Ad una certa vedo lo stesso tizio alto, robusto, bianco e pelato, che inizia a sbraitare, a lamentarsi. Veniamo accerchiati da un gruppo di ragazzi, quasi una decina di loro. Uno di loro mi prende per il collo, mi stringe. Io gli intimo di lasciarmi. Mi arrivano tre pugni in faccia, tra il naso ed il muso, ed una ginocchiata. Inizio a sanguinare. Vengo soccorso, portato dentro il locale. Vedo i militari intervenire, ma i teppisti, capeggiati dallo stesso energumeno, vengono semplicemente allontanati. Dentro vengo a sapere che anche Jonathan è stato aggredito, ma che per fortuna stava bene. Vengo anche a sapere che per distogliere qualsiasi tipo di pista che potesse andare a suo svantaggio, il grosso codardo bianco, che per aggredire ha dato origine ad una vera e propria azione squadrista, aveva accusato Jonathan (continuo nei commenti)...

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