Ucraina, Cingolani: «Siamo in un'economia di guerra. Il rigassificatore? A inizio 2023, nel posto dove faremo prima»

Cingolani: «Siamo in un'economia di guerra»
Cingolani: «Siamo in un'economia di guerra»
Domenica 8 Maggio 2022, 13:42 - Ultimo agg. 16:38
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Il Ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani tuona sulle conseguenze del conflitto in Ucraina«Siamo in un'economia di guerra», ha detto nel suo intervento al Festival Città Impresa. Poi ha aggiunto: «Su un secondo Recovery la commissione sta discutendo perché si sta facendo avanti una questione europea», ha precisato Cingolani. «In questa economia di guerra - ha concluso - alcuni Paesi saranno molto più colpiti da queste scelte energetiche di altri».

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Cingolani sul rigassificatore

«Il rigassificatore lo piazzeremo nel posto che ci permetterà di fare più in fretta». Lo ha detto il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani, intervenendo ad un dibattito al Festival Città Impresa, che si chiude oggi a Vicenza. «Che sia nel Tirreno o nell'Adriatico - ha precisato il Ministro - si è parlato dell'area di Piombino e di quella di Ravenna». «Si tratta di una scelta meramente tecnica - ha aggiunto Cingolani - alla quale stiamo già provvedendo.

Nel primo semestre del 2023 dovrà essere al lavoro».

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La produzione di gas in Italia

Cingoli è anche intervenuto anche sulla riduzione del gas in Italia. «Nel 2001 il 25% del gas era prodotto in Italia, nel 2021 siamo arrivati al 3%. Abbiamo ridotto la produzione, ma non è servito a nulla: l'abbiamo sostituito con il gas importato. Non solo non abbiamo decarbonizzato nulla, ma abbiamo avuto un impatto maggiore sull'ambiente per il trasporto, abbiamo finanziato altri Paesi e abbiamo indebolito le imprese«. Lo ha detto il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani in occasione del suo intervento al Vicenza Città Impresa.

Delrio: «Il disarmo l'unica logica»

L'ex ministro Graziano Delrio (Pd) frena la corsa al riarmo: «È il disarmo l'unica logica, non quella bellica, altrimenti stiamo accettando di lavorare con Putin sul suo terreno», ha detto in un'intervista alla Stampa.  Le armi «sono tutte pericolose e possono uccidere. Nel momento in cui decidiamo di aiutare la resistenza ucraina, stiamo decidendo comunque di fornire strumenti di morte. Diverso dire però che solo con le armi si fa la pace con la Russia. La deterrenza non risolve nulla, da uno scontro nucleare non ci sarebbe un dopo»Letta «aveva il compito di guidare, senza se e senza ma, una risposta forte e di indicare una via europea. E lo ha fatto», osserva Delrio. Il lavoro di costruzione della pace «paziente, lento, è molto faticoso, abbiamo bisogno di riportare a un tavolo l'aggressore», e l'Europa «non può essere spettatrice».

Salvini: «D'accordo con Delrio»

«Sono d'accordo con Graziano Delrio. Biden abbassi i toni, basta guerra, Italia ed Europa siano mediatori e portatori di pace». Lo afferma il leader della Lega Matteo Salvini commentando l'intervista di Graziano Delrio (Pd) a La Stampa.

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