Incendio sul traghetto Grecia-Italia, l'eroismo dei finanzieri: «Abbiamo ripescato un uomo, si era buttato per il panico»

«Illuminavamo con i fari l'imbarcazione per far sentire che eravamo lì, per salvarli»

Incendio sul traghetto Grecia-Italia, l'eroismo dei finanzieri: «Abbiamo ripescato un uomo, si era buttato per il panico»
Incendio sul traghetto Grecia-Italia, l'eroismo dei finanzieri: «Abbiamo ripescato un uomo, si era buttato per il panico»
di Valentina Errante
Sabato 19 Febbraio 2022, 06:41 - Ultimo agg. 20 Febbraio, 08:49
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Il fumo non consentiva più di respirare, ma il comandante ha fatto il giro delle cabine prima di abbandonare la nave, con le fiamme «altissime» e il calore che aumentava. In centinaia, intanto, si accalcavano nelle scialuppe. Un uomo si è buttato in mare. Il racconto dei membri dell'equipaggio del Monte Sperone, il pattugliatore della Guardia di Finanza che per caso si trovava in zona ed è stato subito dirottato dalle autorità greche verso il luogo dell'incidente, è drammatico.
In 29, uomini e donne, hanno lavorato per tutta la notte per soccorrere i naufraghi, tranquillizzarli, dar loro acqua e coperte termiche e portarli nel porto di Corfù. Un salvataggio improvvisato ma riuscito, per il quale è arrivata anche la chiamata di ringraziamento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Illuminavamo la nave con i fari, per far vedere che eravamo lì, a salvarli, per portarli su dalle scialuppe. Con i gommoni, abbiamo circumnavigato l'imbarcazione, per verificare che nessuno si fosse gettato in acqua per il panico. Abbiamo ripescato un uomo». Felice Ludovico Simone Cicchetti, comandante della stazione navale di manovra di Messina, si trovava a bordo del Monte e non si è ancora fermato. «L'emozione più grande - racconta - è stata vedere le donne che finalmente potevano piangere, la tensione che si scioglieva, dopo le urla e il panico, quando sono salite a bordo». Il comandante, in genere, lavora a terra, due giorni fa era per caso sul pattugliatore. «Gli altri colleghi si muovono meglio in mare, sono abituati anche ai salvataggi durante le operazioni di pattugliamento - spiega - È stata un'emozione troppo forte, ma non potevo permettermi di perdere la lucidità. Adesso posso dirlo: è uno dei momenti più felici della mia carriera».

Incendio sul traghetto, nel 2014 il naufragio della Norman Atlantic: i morti furono 31

Le fiamme

«Le fiamme erano così alte che le abbiamo viste ancora prima di arrivare nei pressi della nave, con la nostra strumentazione di bordo. Ci siamo attivati in fretta», racconta il comandante del pattugliatore, il colonnello Simone Cristalli, il cui pensiero ora va a tutti quelli rimasti intrappolati. «Quando siamo arrivati sottobordo - racconta ancora Cristalli - abbiamo trovato i passeggeri e l'equipaggio che erano già sulle delle scialuppe e dunque ci siamo preoccupati immediatamente di trasferirli sul pattugliatore, per metterli in sicurezza».

Non sono stati momenti semplici, nonostante le condizioni del mare fossero buone.

 

L'intervento dei finanzieri non si è limitato al solo trasferimento dei passeggeri sul pattugliatore. «Quando siamo arrivati - è ancora Cicchetti a raccontare - c'erano due membri dell'equipaggio rimasti a bordo. Ci siamo avvicinati con i gommoni e li abbiamo aiutati a scendere con la biscaggina senza problemi». Ma è stata proprio la casuale presenza della Guardia di Finanza in zona a consentire il salvataggio di quasi 290 persone. Quando il pattugliatore è arrivato i passeggeri erano già sulle scialuppe stracolme, in balia delle onde, al freddo. C'erano scene di panico: «Se siamo vivi lo dobbiamo a loro». La chiamata delle autorità greche è arrivata pochi minuti dopo le 4. «La Guardia costiera di Atene ci ha nominato coordinatori nel soccorso sul posto, perché eravamo l'unità navale più grande in zona - spiega Cristalli - E ci ha messo a disposizione quattro motovedette. Tre le abbiamo utilizzate per verificare che non ci fossero persone in mare attorno alla nave e una quarta, su disposizione del medico di bordo del traghetto, è servita invece per trasferire immediatamente a terra una persona che aveva accusato problemi all'apparato respiratorio».

Una notte da incubo che ricorda quella che si è consumata nella notte tra il 27 e il 28 dicembre 2014 quando, in una bufera di neve e il mare in burrasca, in piena notte, il traghetto «Norman Atlantic» che viaggiava da Igoumenitsa (Grecia) ad Ancona prese fuoco al largo delle coste albanesi. Una dinamica molto simile a quella di ieri, eccetto che per le condizioni del mare e per la sorte delle persone a bordo. Dei 499 che erano sulla Norman ne morirono 31. Quella notte l'allarme fu dato in ritardo, l'impianto antincendio, risultato inidoneo, venne attivato sul ponte sbagliato e non c'era vicino un pattugliatore della Finanza.

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