Incidente funivia Mottarone, Dario e il figlio di 6 anni sono vivi per miracolo: «Dovevamo salire ma la cabina era al completo»

Incidente funivia Mottarone, Dario e il figlio di 6 anni sono vivi per miracolo: «Dovevamo salire ma la cabina era al completo»
Incidente funivia Mottarone, Dario e il figlio di 6 anni sono vivi per miracolo: «Dovevamo salire ma la cabina era al completo»
Domenica 23 Maggio 2021, 22:11 - Ultimo agg. 25 Maggio, 00:57
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Dario e il figlio di sei anni sono senza dubbio dei miracolati. Erano in fila per salire sulla funivia precipitata sul Mottarone, ma al momento di entrare nella cabina non c'era più posto e così sono rimasti a terra. Pochi minuti dopo la tragedia che ha provocato la morte di quattordici persone, tra cui dei bambini. «Quando ho sentito la notizia della funivia mi si è gelato il sangue: in quella cabina potevamo esserci io e il mio bambino di sei anni». Si sente miracolato Dario Prezioso mentre racconta all'Adnkronos la sua esperienza.

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«Avevo deciso di portare il mio bambino ad Alpiland dove c'è una pista di bob ma per una serie di miracolose coincidenze quando siamo arrivati a prendere la funivia, la cabina che si è schiantata era già al completo e quindi non siamo potuti salire ma eravamo i prossimi e quindi ci siamo fermati ad aspettare la cabina successiva che non abbiamo mai preso».

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«Le persone che si trovavano sulla cabina caduta le avevamo incontrate in coda per i biglietti e avevano anche scambiato qualche parola - aggiunge - poi mentre, in attesa nella stazione intermedia, stavo spiegando a mio figlio come funziona la funivia ho sentito un colpo e ho visto un cavo cadere mentre la cabina che stava scendendo si è immediatamente bloccata.

A quel punto ho pensato che lo stesso fosse accaduto alla cabina che stava salendo, ma purtroppo, ho scoperto poi, così non è stato».

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«Subito dopo ci hanno riportato a terra, ci hanno rimborsato il costo del biglietto e io e mio figlio ci siamo allontanati fino a raggiungere una pizzeria sul lago. Mentre andavamo via abbiamo sentito alcune sirene. 'Un pò stranò ho pensato per un cavo che si è rotto e solo mentre ero in pizzeria ho scoperto cosa era accaduto.In quel momento - ribadisce Dario Prezioso - mi si è gelato il sangue».

L'INTERVENTO - «Difficilmente una precipitazione simile è dovuta a un caso fortuito, ma attenzione a un’immediata caccia alle streghe. Nel campo delle ipotesi è ancora presto per escludere anche ogni evento avverso, differente dalla negligenza, dall’imperizia o dall’imprudenza, quest’ultime connotanti i reati colposi. Sarà necessario operare un’attenta ricostruzione dell’accaduto e comprendere quale e quante parti hanno subito un eventuale cedimento strutturale». L’avvocato penalista Piergiorgio Assumma, ospite di alcuni programmi della Rai in veste di consulente giuridico, commenta l’accaduto dal punto di vista giuridico. Ecco i passi che seguiranno la tragedia della funivia Stresa-Mottarone che è costata la vita a 14 persone. «In merito alla tragedia della funivia Stresa-Mottarone, costata la vita a 14 persone, s’indaga per ora per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose: queste le ipotesi di reato che emergono dalla stampa e dai media. Nel frattempo, l’intero impianto è stato sottoposto a sequestro, da parte della Procura della Repubblica. Sono i primi atti dovuti. Durante le indagini si dovrà accertare se ci sono e, qualora ci siano, i responsabili. Solitamente, la sfera di azione si estende in uno o più soggetti, che vanno dal proprietario, al gestore dell’impianto (spesso queste due figure coincidono) oppure al manutentore, che sia esso addetto alla manutenzione ordinaria o straordinaria. È ancora presto per formulare ipotesi e sarebbe poco prudente cercare subito un responsabile, in una o più di queste figure. Si dovrà ricercare, qualora fosse e in termini di diritto, il nesso di causalità tra l’eventuale condotta omessa (a esempio la manutenzione o un attento monitoraggio delle strutture) e l’evento (caduta). Purtroppo, sono passaggi delicati e il sequestro dell’impianto e dell’area serve proprio a questo, a dare, cioè, una chiara ricostruzione dell’accaduto. La ricostruzione sarà complessa; la cabina, infatti, dopo la precipitazione è rotolata. Alcuni corpi sono stati sbalzati fuori, durante il rotolamento. La complessità della ricostruzione, sempre usando un criterio prudenziale, si potrebbe estendere anche a un eventuale chiarimento tecnico, in merito alla resistenza strutturale della cabina, con riferimento sia all’impatto con il suolo, sia al rotolamento della cabina stessa, ma anche qui è doveroso restare nel campo delle ipotesi e dei “se”. A far comprendere meglio l’accaduto saranno, eventualmente, utili anche le testimonianze dei due escursionisti che raccontano di aver visto retrocedere repentinamente la cabina, mentre era in movimento».

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