Maltempo, rasa al suolo un'altra foresta storica in Friuli: forniva legno per i violini

Maltempo, rasa al suolo un'altra foresta storica in Friuli: forniva legno per i violini
Sabato 3 Novembre 2018, 19:39
3 Minuti di Lettura
Roma – Si continuano a contare i danni. Enormi. Immensi. La disastrosa ondata di maltempo ha abbattuto un’altra foresta, anch'essa famosa nel mondo per fornire il legno per costruire i violini. In Val Saisera, in Friuli, gli abeti rossi sono stati schiacciati come se fossero stuzzicadenti. Ma i disagi si estendono anche alle persone. In ben 26 comuni della Carnia c’è l’obbligo di bollire l’acqua mentre il paesino di Forni Avoltri è totalmente senza acqua. La gente ripete sotto choc: «Abbiamo visto con i nostri occhi un’energia del vento come in mare aperto ma siamo in montagna”. Parliamo di circa 10.000 famiglie isolate   soprattutto nelle zone del Feltrino e dell’Agordino, ma anche il Comelico e l’Ampezzano, Alpago, l’altipiano di Asiago ed il Cansiglio. Sono tutti luoghi che rappresentano alcune tra le principali peculiarità naturalistiche e tradizionali del Veneto. Sul posto stanno arrivando tanti volontari ». Andrea Gelmetti, Coordinatore delle Guide Ambientali Escursionistiche del Veneto ricorda che ci sono ben due luoghi naturalistici di alto valore, quali la Gola dei Serrai di Sottoguda e la Valle di San Lucano ormai praticamente cancellati. «La Valle di San Lucano ha un valore geologico importante ed ora tutte le sue caratteristiche ambientali sono state completamente cancellate. Rocca Pietore, uno dei borghi più belli d’Italia è stato durissimamente colpito.  Ben 3 milioni di piante abbattute, 50.000 gli ettari segnati per almeno un secolo, migliaia di metri cubi di acqua e detriti nel Garda dall’Adige con non pochi problemi per le specie ittiche e per il delicato ecosistema del Lago di Garda. Un patrimonio umano e culturale chiamato a reagire».
 
L’altra preoccupazione è per il lago di Garda. «C’è apprensione per le specie ittiche e per il delicato ecosistema del Lago di Garda. In un certo senso non possiamo non sentirci coinvolti in questa situazione; fare la guida ambientale escursionistica non vuol dire solo accompagnare ma molto di più: significa partecipare – ha continuato Gelmetti -  essere complici del territorio, raccogliere la memoria, trasferirla e tramandarla, alimentare e sostenere le piccole economie rurali. Il nostro impegno adesso é quello di proseguire con professionalità e responsabilità su questa strada, perché le persone i territori colpiti da queste avversità sono la nostra casa».
 
 In Friuli sono isolate intere valli come la val Cellina,Val Vajont, Val Degano, l’alta Val Tagliamento, la zona di Sauris e dal Friuli la località turistica di Sappada per non parlare delle diverse frazioni isolate in un territorio di 300 km quadrati. Il danno al patrimonio naturale è pesante con ferite che non si rimargineranno subito. Un esempio per tutte la statale 251 interrotta da domenica a questa mattina per l’ esondazione del Cellina  eppure lo stesso tratto era stato costruito e riparato nel 2015 con la promessa che l’ esondazione non si sarebbe più verificata per almeno 7 anni. E ancora paesi senza corrente elettrica, 26 comuni in Carnia con l’ obbligo di bollire l’ acqua perché gli acquedotti sono mal ridotti ed infine un paese senza acqua Forni Avoltri, danni dunque ma a questo ci sarà rimedio, questa gente a cui va tutta la solidarietà del mondo perché non chiedono nulla che di ricostruire di riparare i danni .

La devastazione ha colpito anche le Valli UNESCO, inaccessibili per e frane. Il bosco del Pradut è praticamente al suolo. Inaccessibile anche il mitico campanile di Val Cimoliana. I luoghi di Mauro Corona colpiti e feriti. E’ un fenomeno sempre più frequente. Ora tocca ricostruire preservare e capire che si può ancora vivere con la natura anche perché queste zone sono un inno alla vita.
© RIPRODUZIONE RISERVATA