Ha avuto solo il tempo di dire ai vicini «mi hanno accoltellata». Poi Giuseppina Di Luca, 47 anni, è morta sugli ultimi gradini delle scale di casa. Scappando dal marito che non accettava di diventare ex e che si è trasformato in assassino. In una palazzina moderna di via Marconi ad Agnosine, paese della Valsabbia in provincia di Brescia, è stata una mattinata di sangue. Paolo Vecchia, 52 anni, ha aspettato la vittima sul pianerottolo di quell'abitazione dove lei era andata ad abitare un mese fa, in attesa di completare le pratiche della separazione. La donna aveva deciso di dire basta alla storia dalla quale erano nate due figlie di 21 e 24 anni, e lui ha reagito con violenza sanguinaria, dopo che nell'ultimo mese aveva pedinato a più riprese la moglie.
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«Non ci sono denunce» assicurano i carabinieri dal Comando provinciale di Brescia.
L'interrogatorio
Poi si è chiuso nel silenzio, e nell'interrogatorio, e davanti al magistrato di turno Carlotta Bernardini, si è avvalso della facoltà di non rispondere. «Non era lucido per poter raccontare i fatti, non li ha detti nemmeno a me» conferma l'avvocato di fiducia Roberto Lancellotti. «Diceva in giro che voleva fargliela pagare, ma non pensavamo arrivasse a tanto» sono le parole della sorella della vittima. Entrambi lavoravano come operai, lei in una ferriera di Bione e lui in una di Odolo. Vecchia è stato condotto in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato, mentre il cadavere di Giuseppina Di Luca è all'obitorio degli Spedali civili in attesa dell'autopsia disposta dal pubblico ministero titolare dell'inchiesta.
«Parliamo di una famiglia normale, entrambi grandi lavoratori. Non si capisce cosa possa essere scattato nella mente dell'uomo. Per la nostra comunità è un dolore tremendo» commenta il sindaco di Agnosine Giorgio Bontempi. «In paese girava voce che si stessero separando, ma nessuno avrebbe immaginato un caso simile. Siamo sotto choc» aggiunge Onorio Luscia, sindaco di Sabbio Chiese, paese dove la coppia ha vissuto sotto lo stesso tetto fino a un mese fa. Fino a quando Giuseppina ha deciso di andarsene. Il marito ha provato a farla tornare e quando ha capito che la donna non avrebbe fatto un passo indietro è andato a casa con un coltello e un pugnale in tasca. Per chi indaga, «fin dall'inizio il suo intento era di ucciderla».