Il riconoscimento dei morti della Marmolada non è solo un atto doloroso, è uno strazio. «Ho davanti a me le foto di quel che resta dei corpi. È difficile anche guardarle tanto sono impressionanti», racconta uno degli inquirenti che indaga sul distacco del seracco che domenica ha travolto due cordate sotto Punta Rocca.
I RITROVAMENTI
Il Palaghiaccio di Canazei è la meta finale di chi, fino a due giorni fa, sperava che un figlio o un fratello fosse sopravvissuto per miracolo al fiume di ghiaccio e pietre.
L'INCHIESTA
Toccherà al Ris di Parma svolgere gli accertamenti sul dna. «C'è una doppia acquisizione da fare: quella dei campioni biologici dai resti recuperati sulla Marmolada e una seconda dai campioni su un oggetto appartenuto al disperso, per esempio uno spazzolino da denti, oppure prelevato da un familiare diretto, ossia un genitore o un figlio. L'analisi ha priorità assoluta, i tempi saranno rapidissimi. In caso di match si avrebbe la prova scientifica del decesso», spiega il colonnello Giampietro Lago. Il conferimento dell'incarico avverrà oggi, durante «la prima riunione operativa» in Procura a Trento tra inquirenti, forze dell'ordine e soccorritori», anticipa il procuratore capo Sandro Raimondi. I pm hanno aperto un fascicolo per disastro colposo, al momento a carico di ignoti. «Ma il nostro non è un faldone vuoto, bensì un fascicolo da riempire per verificare se ci siano state responsabilità di qualche tipo nella morte degli alpinisti», puntualizzano fonti della Procura. Sono già stati ascoltati diversi testimoni, a cominciare dal gestore del rifugio a Punta Penia per capire quante persone si trovassero sul ghiacciaio al momento del crollo, ora saranno convocati gli escursionisti che hanno assistito alla tragedia e acquisiti filmati, anche dei giorni precedenti per valutare le condizioni del ghiacciaio. Se cioè ci fossero segnali che lasciassero presagire il distacco. Adesso al rifugio Marmolada sono stati montati un interferometro e un radar doppler in grado di captare le minime variazioni sul fronte glaciale, sia quello che si è staccato che quello intonso. È stato utilizzato nella strage di Rigopiano e in quella della Costa Concordia.