Meteo, il climatologo: «Eventi estremi più frequenti: è l'anticipo dei prossimi anni»

Clima, «eventi estremi più frequenti: è l'anticipo dei prossimi anni»
Clima, «eventi estremi più frequenti: è l'anticipo dei prossimi anni»
di Claudia Guasco
Lunedì 18 Novembre 2019, 08:17 - Ultimo agg. 09:37
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Consideriamolo una specie di avvertimento, un'anticipazione di ciò che ci attende nei prossimi decenni. «Vero che l'autunno è una stagione piovosa, ma stiamo assistendo ai primi segnali di ciò che i nostri modelli indicano per il futuro. Ovvero un'intensificazione dei fenomeni meteorologici», afferma il professor Antonello Pasini, fisico del clima del Cnr.

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Professore, perché sta piovendo così tanto?
«Novembre è uno dei mesi in cui le precipitazioni sono più abbondanti, è stato così anche in passato. Ma ora sta aumentando l'intensità della pioggia, ne cade molta in poco tempo oppure per periodi più prolungati. Ciò è dovuto anche al fatto che, con il surriscaldamento globale di origine antropica, l'Italia è circondata da mari sempre più caldi e risente di una maggiore energia nell'atmosfera. La quale non è dotata di libero arbitrio, bensì segue le leggi della termodinamica e scarica con impeto il surplus di energia con precipitazioni violente e venti forti».

O con l'acqua alta record di Venezia.
«Che è dovuta a più cause. C'è l'abbassamento della terra e l'innalzamento del livello del mare, attorno ai dieci centimetri negli ultimi cinquant'anni. Poi c'è altro fattore: i venti di scirocco che soffiano lungo l'Adriatico spingono l'acqua da sud verso il golfo di Trieste e di Venezia. Questi afflussi sciroccali sono più numerosi perché sono aumentate le circolazioni dal sud, basti considerare la frequenza in estate degli anticicloni africani, e si è espansa la circolazione equatoriale e tropicale verso nord. Ciò è dovuto al fatto che è salita la temperatura del pianeta per colpa dell'uomo».

Voi scienziati del clima siete preoccupati?
«Sì, lo siamo. Il cambiamento climatico ha forti impatti sociali e conseguenze rilevanti, a cominciare dall'immigrazione. Gli eventi estremi provocano ondate di calore, siccità, grandinate e allagamenti, con ricadute sull'agricoltura e sulla salute delle persone. Noi climatologi siamo preoccupati perché vediamo che, nonostante da studiosi della materia stiliamo rapporti a livello internazionale, non ci stanno a sentire, o lo fanno poco. Dietro a questa ignoranza voluta ci sono tanti interessi economici, ma anche visioni filosofiche del mondo che non vogliono accettare l'evidenza che le azioni umane possano perturbare il corso della natura».

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