La piccola Diana è morta un giorno o due prima che ritornasse a casa la madre, Alessia Pifferi. Erano sei giorni che la bimba era da sola in casa a Milano, quando Pifferi ha fatto rientro nell'appartamento tra il tardo pomeriggio del 14 e la mattina del 20 del luglio scorso. Quando la donna è tornata in casa, sua figlia di appena 18 mesi era immobile, ormai senza vita. Secondo l'autopsia eseguita sul cadavere della neonata, Diana era già morta al massimo 48 ore prima del ritorno di sua madre, come già era emerso nelle prime fasi delle indagini.
Morta di stenti
La bimba, secondo i medici che in questi mesi hanno eseguito analisi specifiche, sarebbe deceduta di stenti, per disidratazione, considerato il grande caldo durante la scorsa estate.
Ansiolitici per zittirla
Alessia Pifferi per sedare sua figlia e non farla sentire dai vicini di casa, ha usato ansolitici prima di abbandonarla come è emerso dagli accertamenti tossicologici; dopodiché la donna - trattenuta in carcere da 4 mesi con l'accusa di omicidio volontario aggravato - è andato a casa del compagno, che non è il padre della bimba, lasciandole solo un biberon di latte.