Svastiche sulla cattedra e pugni alla prof: studente sospeso per un anno a Gallarate

La comunità scolastica si stringe attorno alla professoressa che nell'aggressione ha riportato un occhio nero

Svastiche sulla cattedra e pugni alla professoressa: studente sospeso per un anno
Svastiche sulla cattedra e pugni alla professoressa: studente sospeso per un anno
di Niccolò Dainelli
Lunedì 7 Novembre 2022, 19:43 - Ultimo agg. 18 Marzo, 16:33
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Quanto accaduto in un istituto di Gallarate, in provincia di Varese, ha davvero dell'incredibile. Uno studente dopo aver disegnato svastiche e scritto frasi antisemite sulla cattedra ha poi deciso di prendere a pugni la professoressa che lo aveva scoperto. È quanto accaduto all’Istituto Ponti, dove il protagonista della vicenda è un giovanissimo studente, che per il suo gesto ha ricevuto come punizione la sospensione per l’intero anno scolastico e, dunque, bocciatura anticipata.

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La solidarietà alla professoressa

 

Dopo un avvenimento del genere la comunità della scuola ha deciso di stringersi attorno alla professoressa picchiata. Studenti, dirigenti e docenti hanno deciso di reagire collettivamente, con una nota che esprime solidarietà alla donna aggredita e che condanna l'episodio.

L'unica nota positiva in una situazione del genere è stata quella che i ragazzi hanno subito preso le distanze dall'episodio. 

Il comunicato 

La scuola ha scritto un comunicato per evidenziare quanto il triste episodio non rispecchi i valori dell'istituto: «Talvolta siamo costretti a vivere eventi estranei dal contesto a cui vorremmo appartenere - scrivono all'unisono docenti, studenti e dirigente -, che non riproducono il nostro sistema di valori, riguardo ai quali le nostre energie vogliono incidere al fine di generare un profondo reciproco rispetto nelle relazioni interpersonali. Tali episodi non rispecchiano i valori della comunità che li subisce e rispetto ai quali la stessa manifesta profondo sdegno».

Il racconto dei presenti

«È successo all’IIS Ponti; istituto di Gallarate con una lunga e fulgida storia, oggi tra le Scuole più innovative e tecnologiche in Italia; un Istituto in cui avanguardia e inclusione vanno di pari passo. Una docente ha ricevuto un pugno da uno studente; qualche disegno di svastiche e qualche frase anti semita bellamente fatti trovare sulla cattedra; la docente chiede chi sia/siano il/i responsabile/i del gesto… La volontà della docente è avviare un momento formativo importante, proprio per maturare il senso del rispetto. Ma le cose vanno diversamente; alla fine, turbato, lo studente responsabile, sentendosi smascherato, regala un occhio nero alla docente. Il Ponti, in tutte le sue componenti, docenti e personale tutto, reclama il senso di essere la Scuola che è. Il lavoro che ogni giorno i docenti cercano di fare mira ad aiutare i ragazzi a rendersi conto di come si vive in un ambiente collettivo e accrescere il loro senso civico. È su questo che lavora il Ponti, convinto della propria missione formatrice ed educativa. I primi a prendere le distanze dal triste episodio sono proprio gli studenti, quelli più “grandi”, i quali condannano l’uso di gesti violenti, per di più contro una donna».

Il sostegno alla collega

«Il corpo docente della scuola, indignato, esprime alla collega sostegno, supporto e stima e si stringe intorno a lei per far sì che riesca a superare il momento di smarrimento e ansia che le ferite interiori (non visibili) inevitabilmente portano come strascico. Un sostegno morale a una collega che tanto si spende per i ragazzi, principale perno di una professione votata a favorire la crescita dei cittadini di domani. La comunità scolastica condanna questo atto che offende una professionista - un pubblico ufficiale - una donna. La sanzione comminata è stata la sospensione dello studente per tutto l’anno scolastico. Tale posizione della scuola si estende a tutte le situazioni dove viene leso il diritto dei singoli, che accidentalmente possano trovarsi in una situazione di maggiore fragilità rispetto a chi agisce con violenza. Ognuno ha il diritto di lavorare e vivere la propria vita in sicurezza e nel rispetto della propria identità e delle proprie posizioni intellettuali. È attraverso il confronto delle idee che si sviluppa lo spirito democratico ed un positivo clima di libera convivenza civile. Il Ponti ha i suoi valori e chi vuole farne parte deve accettarli, per implicita condivisione».

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