Miriam Ciobanu, la rabbia del papà: «Lei in obitorio mentre l'investitore è libero e se la spassa»

La 22enne è stata travolta e uccisa dall'auto guidata da Alessandro Giovanardi, che era positivo ad alcol e droghe

Miriam Ciobanu, la rabbia del papà: «Lei in obitorio mentre l'investitore è libero e se la spassa»
Miriam Ciobanu, la rabbia del papà: «Lei in obitorio mentre l'investitore è libero e se la spassa»
di Maria Elena Pattaro
Sabato 5 Novembre 2022, 06:44
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«Al ragazzo che ha ucciso Miriam è già stata ridata la libertà, può fare una vita normale. Io sono stato all'obitorio oggi a vedere mia figlia, lui se la spassa». È la dura reazione di Giovanni Ciobanu, il padre di Miriam, la 22enne travolta e uccisa la notte di Halloween a Pieve del Grappa dall'auto killer di Alessandro Giovanardi. Il 23enne sfrecciava a circa 130 chilometri orari (secondo le prime stime) ubriaco tre volte oltre il limite e con tracce di droga nel sangue. Ha centrato in pieno la ragazza, che stava tornando a casa a piedi alle 4.30 di notte dopo aver litigato col fidanzato.

L'ARRESTO
«Era in mezzo alla strada, non l'ho vista, ho frenato solo dopo l'impatto - ha spiegato il ragazzo al giudice - Avevo fumato marijuana il pomeriggio prima.

Alla festa ho bevuto qualche cocktail ma mi sentivo lucido». Arrestato per omicidio stradale aggravato, giovedì Giovanardi è stato scarcerato. Ma non è tornato propriamente in libertà, pur beneficiando di misure cautelari morbide.

LA DEROGA
L'indagato infatti ha l'obbligo di dimora a San Zenone degli Ezzelini, dove abita insieme ai genitori e alla sorella. Non può uscire di casa di notte, dalle 19.30 alle 5.30. Ma gli è stata concessa una deroga per andare al lavoro, nella ditta vicentina in cui fa l'operaio. Così ha deciso il giudice per le indagini preliminari accogliendo le richieste della Procura, che aveva optato per una misura efficace per ridurne la pericolosità sociale senza tuttavia comprometterne troppo la vita sociale e lavorativa. Da una parte la giustizia, con i suoi tempi e le sue procedure, dall'altra lo strazio di un genitore. Due mondi che in questo momento non parlano la stessa lingua.
«Non ce l'ho con nessuno - aggiunge - mi chiedo solo se per caso quel giudice abbia una figlia... - commenta amareggiato papà Ciobanu - Hanno rimandato a casa una persona che, ubriaca e drogata, guidava una macchina a forte velocità: è come se avesse avuto in mano un'arma. Sono deluso, mi sento trattato come una bestia. Mi sento umiliato da questa decisione. Si poteva almeno aspettare che fossero celebrati i funerali».
Una reazione viscerale che il procuratore di Treviso Marco Martani sembrava aver messo in conto prima ancora che il gip sciogliesse la riserva sulla convalida dell'arresto. «Le misure cautelari non sono strettamente legate alla gravità del fatto e alla pena che verrà erogata. Ma sono funzionali a impedire il pericolo di fuga, il pericolo di inquinamento delle prove o il pericolo di reiterazione del reato» aveva spiegato il numero uno della Procura trevigiana.

L'APPELLO
A lanciare un appello accorato ai giovani è Adriana, la mamma di Miriam: «Non mettetevi al volante se avete bevuto. Chiamate i genitori, fatevi venire a prendere. O fermatevi a dormire in macchina piuttosto. Non rischiate di uccidervi o di uccidere come è successo qui. Questo orribile incidente ha distrutto due famiglie». A differenza dell'ex marito, lei ha già perdonato l'investitore. Nel suo cuore non c'è spazio per il rancore: «Non servirebbe, tanto nulla mi può restituire mia figlia». La famiglia e gli amici della 22enne intanto si preparano a dirle addio. Le esequie verranno celebrate lunedì alle 15 nella chiesa di Fonte, dove abitava la ragazza e prenderanno la forma di una veglia di preghiera.

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