IL CASO

Navi migranti, dalla Rise Above sbarcano tutti a Reggio Calabria. Piantedosi: «Agiamo con umanità ma anche fermezza»

Le notizie della giornata da Catania sul caso migranti

Migranti, le navi Ong Humanity 1 e Geo Barents restano nel porto di Catania
Migranti, le navi Ong Humanity 1 e Geo Barents restano nel porto di Catania
Lunedì 7 Novembre 2022, 09:35 - Ultimo agg. 8 Novembre, 08:36

Tajani: Italia deve avere sostegno dell'Ue

Il prossimo 14 novembre al vertice europeo dei ministri degli Esteri «andrò a dire che l'Italia deve avere il sostegno dell'Europa perchè la questione immigrazione è una grande questione che deve essere risolta a livello comunitario». Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri Antonio Tajani ospite di Tg2 Post. Le frontiere italiane, come per esempio le frontiere greche, non sono solo italiane o greche, ma «sono frontiere europee quindi, o affrontiamo la questione tutti insieme, o i problemi non si risolveranno», ha aggiunto Tajani. «Non bisogna nemmeno strumentalizzare i problemi per farne polemica politica», ha detto ancora.

Piantedosi: con i migranti umanità ma anche fermezza

«Stiamo seguendo la situazione al porto di Catania: ci stiamo comportando con umanità ma fermezza sui nostri principi. In tal senso impronteremo le prossime azioni. Stiamo lavorando sia sui tavoli europei che nazionali». Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi a margine della presentazione del calendario dei vigili del fuoco. «Stiamo accogliendo - ha aggiunto - anche altre navi che arrivano con eventi Sar, non stiamo facendo mancare a nessuno l'assistenza umanitaria cone ci viene internazionalmente riconosciuto». Quanto ai migranti rimasti a bordo delle navi, «sono costantemente monitorati dagli organismi competenti».

I migranti della Rise Above sbarcheranno tutti a Reggio Calabria

A quanto si apprende, tutti gli 89 migranti a bordo della nave Rise Above sbarcheranno nel porto di Reggio Calabria, a differenza di quanto avvenuto a Catania per la Geo Barents e Humanity one. Quello della Rise Above è considerato come un evento Sar.

Nave Rise Above verso Reggio Calabria

A quanto si apprende, la nave Rise Above, della ong Mission Lifeline, si starebbe dirigendo verso il porto di Reggio Calabria. A bordo ci sono 89 migranti. La nave si trova da alcuni giorni davanti alle coste orientali della Sicilia.

Soccorsi 500 migranti al largo della Sicilia

Circa 500 migranti sono stati salvati in un'operazione di ricerca e soccorso gestita dall'Italia al largo della Sicilia. Oltre 250 sono stati portati dalle motovedette ad Augusta e stanno già sbarcando mentre altri 220 circa, soprattutto donne e minori, saranno trasferiti a Pozzallo. Coordinato dalla prefettura di Siracusa, è già scattato il piano per l'accoglienza, le verifiche sanitarie e le procedure di identificazione. Questa mattina Alarm Phone aveva segnalato un'imbarcazione in difficoltà a largo di Malta, con 500 persone a bordo, partita dalla Libia 3 giorni fa.

Dalla nave Geo Barents urla e cartelli dai naufraghi: "Help us"

Dalla nave Geo Barents, che si trova al porto di Catania con i 215 naufraghi a bordo, i migranti non sbarcati hanno realizzato cartelli con pezzi di cartone su cui hanno scritto 'Help Us', esponendoli all'esterno e lanciando una sorta di sos in inglese alle persone sul molo: «aiutateci», urlano in inglese.

Humanity 1, migranti iniziano a non mangiare

Un gran numero di naufraghi ha cominciato a mangiare poco o saltare i pasti a causa della fase depressiva che ora stanno attraversando. Lo riferiscono gli attivisti della ong Sos Humanity, che si trovano a bordo della Humanity 1, la nave nel porto di Catania con a bordo 35 migranti che non sono sbarcati.

Tre migranti si lanciano dalla Geo Barents

Tre migranti a bordo della Geo Barents si sono tuffati in acqua dalla nave nel tentativo di raggiungere la terraferma. Hanno nuotato fino ad un galleggiante e poi sono stati recuperati dalle autorità e portati sul molo vicino alla nave di Medici senza frontiere. I tre stanno bene.

 

La nave Geo Barents «ha ricevuto un avvertimento che ci dice che se non rispettiamo le norme del decreto rischiamo una multa fino a 50mila euro, ma che ancora non ha ricevuto nessuna multa». Lo precisano da Medici senza frontiere.

 

Humanity 1: "Presentati due ricorsi per farli scendere tutti"

L'Humanity 1 ha avuto notificato il 6 novembre scorso ha avuto notificato il decreto interministeriale che disponeva la nave dovesse lasciare il porto dopo avere ultimato lo sbarco. Ma capitano ed equipaggio hanno deciso disattendere perché non hanno alternative. Stiamo predisponendo un ricorso che nelle prossime ore sarà depositato al Tar Lazio. È la prima azione legale che stiamo portando«. Lo ha detto Riccardo Campochiaro, legale della ong tedesca. »Chiediamo una sospensione, vista l'urgenza del caso del provvedimento. In caso positivo - ha aggiunto - non sarebbe più efficace. Inoltre, abbiamo già presentato richiesta per la protezione internazionale delle persone rimaste a bordo. Tutti hanno richiesto di essere riconosciuti come profughi dal nostro Paese. La domanda è stata già inoltrata. Aspettiamo che venga processata«. »L'altra azione che stiamo portando avanti - ha spiegato il legale - è un ricorso d'urgenza che depositeremo tra oggi e domani al tribunale civile di Catania che riguarda il diritto di queste persone di entrare in territorio italiano e che hanno, come le altre persone che sono già sbarcate, a un porto sicuro«.

Fonti Ue: "Difficile presentare richieste di asilo"

È «molto difficile» che sia possibile per i migranti presentare richieste di asilo direttamente sulle navi delle Ong sulla base della loro registrazione nazionale, rivolgendosi dunque al Paese di cui battono bandiera. Lo dice una fonte europea informata sul dossier precisando che le leggi in materia sarebbero «abbastanza chiare».

Nordio: "La selezioni dei migranti la fanno gli scafisti"

«La selezione dei migranti non è fatta in base ai loro interessi ma a quelli degli scafisti che li portano. I poveri tra i poveri, vecchi, malati, moribondi, rimangono lì.

Quelli che vengono in Italia possono permettersi di pagare dai 2 ai 5 mila euro a queste organizzazioni che li trasportano. Noi li prendiamo non perché siamo buoni ma perché siamo rassegnati». Lo ha detto a Treviso il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. «Se fossimo buoni - ha aggiunto - prenderemmo i più poveri tra i poveri e i malati tra i malati».

Ue all'Italia: favorire sbarco migranti, è dovere legale

La Commissione Europea, attraverso una portavoce, ribadisce che vi è il «dovere morale e legale di salvare le persone in mare, in base alle leggi internazionali» e ha salutato con favore lo sbarco di ieri dei migranti in Italia. Alla domanda se sia in linea con le leggi e le linee guida della Commissione autorizzare uno sbarco 'selettivò, la portavoce ha sottolineato che in base alle leggi internazionali «bisogna minimizzare il tempo che le persone passano in mare». «Ogni caso è diverso - ha evidenziato - ma incoraggiamo tutte le autorità a collaborare in modo da agevolare lo sbarco»

Berlino: salvataggio in mare dovere morale e giuridico

Il salvataggio in mare è un «dovere morale e giuridico e non può essere impedito». Lo hanno detto i portavoce dei ministeri degli Esteri e dell'Interno del governo tedesco, rispondendo a una domanda sui migranti in Sicilia. «È importante che centinaia di persone siano potute sbarcare, ma è importante che siano salvate tutte le persone e che possano arrivare a terra», ha aggiunto la portavoce del ministero degli Esteri Sabine Sasse.

Legali Humanity: non c'è scadenza per lasciare il porto di Catania

«Nel provvedimento in cui si dice al comandante della nave di lasciare il porto di Catania con a bordo i 35 migranti rimasti a bordo non c'è una scadenza, un termine temporale». Lo sottolineano ambienti vicini ai legali della Humanity 1, anche in relazione alla tempistica di presentazione dei ricorsi al Tar e al tribunale civile.

Chiesa di Catania: noi disposti ad accogliere migranti

L'arcivescovo di Catania, la Caritas diocesana e la Comunità di Sant'Egidio hanno confermato la volontà di collaborazione per l'accoglienza dei migranti approdati nel porto della Città sulla nave Humanity. Mons. Luigi Renna auspica che «l'accoglienza sia totale, tenendo conto che coloro che sono rimasti a bordo, provengono da situazioni di grave disagio, oltre che da molti giorni di navigazione». L'arcivescovo, con il vicedirettore della Caritas e Emiliano Abramo della Comunità di Sant'Egidio, ieri sera si è recato da chi stava sbarcando dalla Geo Barents, ed ha «potuto constatare il grande lavoro dei medici e delle forze dell'ordine, volto a dare accoglienza in maniera dignitosa a tutti, e in modo particolare ai più fragili. L'ascolto della storia di alcuni migranti rivela lo stato di sofferenza dal quale provengono e la speranza di trovare finalmente un futuro diverso». «Lo stesso clima di speranza - ha aggiunto - si è constatato nei trentacinque rimasti ancora sulla Humanity 1«. L'Arcivescovo auspica che »il criterio della selezione adottato finora sia rivisto dal legislatore, perché mentre mette in sicurezza alcune fasce di persone più bisognose di cure immediate, esclude chi presto potrebbe giungere all'esasperazione, perché nella fuga dal proprio Paese ha intravisto un barlume di speranza per il proprio futuro». «Le esigenze espresse dal ministero dell'Interno, di vedere l'Italia non lasciata sola di fronte al numero ingente di migranti che bussano alle porte dell'Europa - sottolinea mons. Renna - è più che giusta, ed ha bisogno di soluzioni politiche, soprattutto di una urgente revisione della Convezione di Dublino; ma evidentemente non si può aspettare la conclusione dell'iter di un dibattito politico e legislativo senza nel frattempo mettere in sicurezza l'esistenza di tante persone, create ad immagine di Dio come ciascuno di noi, che - chiosa mons. Renna - non possono vagare per il Mediterraneo o essere respinte, senza cadere nella disperazione o addirittura perdere il dono inestimabile della vita».

Salvini: applichiamo la norma, Ue se ne faccia carico

«Innanzitutto ringrazio il Santo Padre per le parole di ieri, dobbiamo salvare le vite l'abbiamo sempre fatto e lo faremo però l'Italia non può essere lasciata da sola. Stiamo vivendo una stagione difficile per molte famiglie, saranno mesi difficili e non possiamo in un solo anno far sbarcare 100mila persone irregolarmente. Si torna all'applicazione della norma, si salvano vite, si chiede all'Europa di intervenire e se ci sono navi straniere le norme prevede che la nave tedesca vada nel porto tedesco». Lo ha detto il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini parlando della situazione dei migranti a Catania a Rtl 102.5. «Vi immaginate un capitano italiano su una nave italiana in un porto tedesco che cerca di dettare legge? Sono stati fatti sbarcare bimbi donne e malati, ma bisogna riapplicare il principio che funziona in tutto il mondo che una nave che batte bandiera tedesca sia territorio tedesco e quindi l'Europa e la Germania se ne devono fare carico», ha proseguito. «Non faccio il procuratore so che c'è un fascicolo aperto a Catania sono questioni giuridiche a questo punto. In Europa torneremo a fare quello che abbiamo fatto per anni, chiedere ricollocamenti, redistribuzioni. Quando erano in vigore i decreti sicurezza non solo diminuiti erano gli sbarchi ma si erano dimezzati i morti», ha concluso.

Humanity 1 e Geo Barents restano nel porto di Catania

Restano nel porto di Catania le due navi ong approdate tra sabato e ieri nel capoluogo etneo: la Humanity 1 e la Geo Barents. Sulla prima ci sono a bordo 25 delle 179 persone soccorse, dopo che 144 sono state fatte scendere perché ritenute "fragili" della commissione medica dell'Usmaf. Una decisione contestata dalla ong tedesca che ha annunciato presenterà ricorso al Tar contro l'ordine impartito al comandante di lasciare il porto di Catania. Sulla nave di Medici senza frontiere, invece, restano ancora 215 profughi, dopo che ieri sera sono state fatte scendere 215 persone, tra bambini, donne incinte e nuclei familiari con minorenni, che sono stati trasferiti nel Palaspedini, un impianto sportivo nel rione Cibali di proprietà del Comune. Al largo della costa catanese sono presenti, da giorni, altre due navi di ong: la tedesca Rise Above, con 90 persone a bordo, e la norvegese Ocean Viking, che ha soccorso 234 migranti. La prima naviga a poche miglia dalla riva, mentre la seconda è ancora in acque internazionali, ma rimanendo vicino al loro "confine",

Salvini: «Sono viaggi organizzati, vanno stroncati»

«Questi sono viaggi organizzati. Chi è a bordo di quelle navi paga circa 3mila dollari, che diventano armi e droga per i trafficanti. Sono viaggi organizzati sempre più pericolosi. Bisogna stroncare il traffico non solo di esseri umani che è già grandissimo, ma di armi e droga legato al traffico di esseri umani». Lo ha detto il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini a "Non stop news" su Rtl 102.5 parlando dei migranti.

di Cristiana Mangani - Tre minori e un neonato sono i primi a sbarcare a Catania. L’impegno del governo italiano era quello di far scendere i fragili, le donne e i bambini. E così è stato. Ma le centinaia di persone arrivate nel porto siciliano non chiudono la partita: ne aprono una più complessa, di tipo legale e politico. Visto che il comandante della Humanity 1, che batte bandiera tedesca, ha già dichiarato che non ripartirà, finché anche l’ultimo migrante non sarà sceso dalla nave. «Il nostro capitano Joachim Ebeling è stato contattato dalle autorità affinché lasci il porto - ha spiegato la portavoce della Ong -. Ha risposto alla email e ha spiegato che non può farlo e che rimarremo qui assieme ai sopravvissuti finché non saranno sbarcati».

Il braccio di ferro, dunque, continua. La posizione del Viminale rimane quella iniziale. E a ribadirlo è stato lo stesso ministro Matteo Piantedosi, ieri, durante una visita a Venezia, dove ha trovato alcune persone che protestavano e lo invitavano a far scendere i migranti. «I manifestanti chiedono di far scendere i migranti, infatti li abbiamo fatti scendere - ha spiegato -.

I 35 rimasti a bordo? Vale la direttiva firmata con i colleghi (il decreto interministeriale sottoscritto con Matteo Salvini e Guido Crosetto), quelle regole sono chiare».

Quindi sbarcano donne incinte e minori. «Non deflettiamo dal dovere dell’umanità e della solidarietà – ha assicurato Piantedosi – ma nel rispetto della legge». Riguardo al piano normativo sul quale potrebbe spostarsi la querelle con le ong, ha concluso: «Come diceva Cicerone, l’interpretazione del diritto genera anche fantasie». Intanto, un’inchiesta sulla possibile presenza degli scafisti sulle navi è stata aperta dalla procura di Catania: le indagini della Squadra mobile mirano a individuare se tra le persone soccorse nel Mediterraneo, ci siano anche i trafficanti di uomini. Un dato balza agli occhi: più della metà delle persone sbarcate sono minori, e quasi tutti non accompagnati. Cento sulla Humanity 1, almeno altri 56 sulla Geo Barents.

IL DECRETO

La giornata di ieri è cominciata con la motovedetta che ha notificato al comandante della Humanity 1 l’ordine di lasciare le acque territoriali dopo lo sbarco nel porto di Catania dei fragili: 144 passeggeri sbarcati, con 35 rimasti sulla nave perché non considerati fragili o a rischio. Il decreto interministeriale porta la firma dei ministri dell’Interno (Piantedosi), della Difesa (Crosetto) e delle Infrastrutture (Salvini): una copertura politica completa, dunque, che ribadisce la volontà del governo di mantenere una linea dura contro le ong. Un modo anche per ricordare all’Europa che non può lavarsene totalmente le mani.
Nella stessa giornata è stata inviata ad attraccare anche la nave Geo Barents di Medici senza frontiere. Le operazioni si sono concluse con 357 persone sbarcate e 215 rimaste a bordo. Anche per loro è stato firmato il decreto per lasciare immediatamente il porto, dopo che le operazioni di soccorso sono state completate. E anche Msf ha contestato la decisione annunciando che non lascerà Catania, perché «un’operazione di soccorso - hanno affermato - si può considerare terminata solamente una volta che tutti i sopravvissuti sono stati fatti sbarcare in un luogo sicuro». Il gruppo di migranti accolti sono composti da nuclei familiari, bambini, e molti minori non accompagnati. Sono stati portati al Palaspedini, impianto sportivo del Comune, ma verranno successivamente trasferiti nei centri di accoglienza.

Cosa potrebbe accadere? I precedenti fanno scuola. È possibile che, di fronte al rifiuto di uscire dal porto da parte dei comandanti delle navi, possa intervenire la magistratura per sequestrare le imbarcazioni. Questo, però, vorrebbe dire far sbarcare tutti. Humanity, nel frattempo, ha presentato ricorso al Tar del Lazio, e questo farà allungare i tempi. Anche se per i migranti, una volta a terra, potrebbe arrivare un decreto di espulsione. 

ALARM PHONE

Intanto altre due navi restano al largo delle coste del catanese: la tedesca Rise Above, con a bordo 90 persone, e la norvegese Ocean Viking, con 234 migranti, con quest’ultima che è fuori dalle acque territoriali italiane, ma naviga vicino al suo “confine”. Riguardo a Rise Above è possibile che il ministero decida di concedere lo sbarco, perché è una nave piccola e la situazione a bordo è incandescente. Anche se, nel frattempo, Alarm Phone ha lanciato una nuova allerta: altre 500 persone sono in mare, dopo essere fuggite dalla Libia.

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