Reddito di cittadinanza, oggi il concorso per Navigator: 54 mila candidati per 2980 posti, la mina del ricorso

Concorso per Navigator, oggi a Roma i 54mila candidati, la mina del ricorso
Concorso per Navigator, oggi a Roma i 54mila candidati, la mina del ricorso
di Stefania Piras
Martedì 18 Giugno 2019, 10:18 - Ultimo agg. 12:36
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Altro che reddito di cittadinanza. Tutti vogliono fare i navigator. In 54 mila stamattina si presenteranno ai cancelli delle fiera di Roma. Sotto sotto, il concorsone per 2980 navigator c'è lui: il sogno del posto fisso. Almeno per i ventimila giovani che sono stati esclusi ai blocchi di partenza e non saranno ammessi alle prove. Cento di loro hanno firmato un ricorso che proprio ieri, a una manciata di ore dall'apertura dei cancelli, è stato accolto dal giudice del lavoro Giuseppe Tripi. Risultato? Alla prova deve essere ammesso anche chi è stato escluso perché averli scartati solo per il voto di laurea non va bene visto che ci sono situazioni diversissime da regione a regione. Ci sono province in cui si entrava con un voto pari a 100 e altre in cui non bastava un 105.
 

 

 


Secondo il giudice si tratta di «fattori casuali, aleatori - si legge - con conseguente svilimento del requisito del più alto voto di laurea, diversamente valorizzato a seconda del contesto provinciale di riferimento».
Il ricorso apre una breccia dalle conseguenze inimmaginabili, in primis la possibilità per tutti e ventimila gli esclusi di partecipare alla selezione e diventare appunto un navigator a tremila euro al mese per i prossimi due anni con l'intima speranza che se il reddito di cittadinanza andrà male verranno ricollocati in altri servizi alle dipendenze dello Stato. E quindi far compagnia al già corposo esercito di precari di Anpal. Nel ricorso si contestava infatti la procedura del concorso che bandisce un numero chiuso di navigator diverso da regione a regione, e anche da provincia a provincia. Tra i requisiti c'era il voto di laurea, «una discriminante illegittima in un concorso dalle maglie così larghe», spiega l'avvocato Santi Delia che sta seguendo il ricorso.

Il risultato è che alcuni hanno avuto accesso alle prove con un voto di laurea più basso di altri che, in altre province, sono stati esclusi seppur in possesso di un voto di laurea nettamente più alto. E il giudice ieri ha riconosciuto, e bocciato, proprio questa difformità tra territori. «Il Tar Lazio, ha già stigmatizzato scelte analoghe», spiega l'avvocato citando i concorsi che in passato hanno introdotto erroneamente il voto di laurea, vedi Enac.

LA VOCAZIONE
Ma il navigator è un mestiere a vocazione larga, larghissima; devono aver pensato al Ministero. Infatti erano ammessi laureati in Economia, Ingegneria, Giurisprudenza, Psicologia, Scienze dell'educazione. «Come fa il solo voto di laurea a rappresentare l'idoneità?», si chiede Santi Delia. Eccolo, il bug, l'errore di programmazione, del bando di concorso. «Il rischio - osserva Delia - sono code infinite di prove suppletive per tutti gli esclusi che volevano essere a Roma oggi». Code che assomigliano molto alle schiere di precari in protesta con le trombette evocate dal presidente campano Vincenzo De Luca. Ricapitolando: tremila sono i posti, oltre 54 mila sono stati ammessi alle prove su 80 mila, 20 mila sono stati esclusi lo scorso 30 maggio. Ecco perché già questo manipolo di cento ricorrenti arrabbiati e aspiranti navigator potrebbero far sballare la bussola del concorsone. E allora più che navigator, qui si rischia un testacoda.

 

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