Palermo, neonato soffoca: infermiere in vacanza lo soccorre e lo salva prima della tragedia

La disavventura a Palermo: il soccorritore è un 24enne di Reggio Emilia

Palermo, neonato soffoca: infermiere in vacanza lo soccorre e lo salva prima della tragedia
Domenica 7 Novembre 2021, 13:09
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Tragedia sfiorata a Palermo, per un neonato che ha rischiato di morire soffocato. Momenti di tensione quando una mamma e la nonna sono uscite nel pianerottolo urlando: «Sta morendo, sta morendo, non respira». Un caso, un miracolo forse, che le grida delle donne siano state udite da un infermiere. Era appena arrivato, per una vacanza in famiglia. Il suo intervento ha salvato il piccolo di appena due mesi.

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«Sta morendo, sta morendo, non respira»

E' successo ieri nel quartiere Villaggio Santa Rosalia a Palermo in uno dei tanti condomini.

La fortuna del piccolo di appena due mesi è stata che al piano di sopra era tornato per alcuni giorni Alessandro Di Franco, 24 anni, che tra un mese completerà il corso di laurea in infermieristica che sta seguendo a Reggio Emilia. Il giovane palermitano non si è perso di coraggio.

Circondato dai parenti e da tanti condomini in preda al panico ha preso il bambino e gli ha praticato la manovra di Heimlich. Mosse studiate e ristudiate sui manichini che sono riuscite a disostruire le vie aeree del piccolo, salvandolo. «E' stato un intervento provvidenziale, quasi divino - raccontano i condomini - quel giovane si trovava dai genitori per alcuni giorni di vacanza in attesa di tornare a Reggio Emilia per completare gli studi. Il bambino non respirava. Se si fosse chiamato il 118, probabilmente anche pochi minuti di attesa sarebbero potuti essere fatali. Quando abbiamo visto il bimbo tornare a respirare siamo stati davvero tutti felici. Sono stati attimi di terrore. C'era il panico. Per fortuna Alessandro è riuscito a gestire la situazione con la freddezza necessaria. Per noi l'esame di laurea l'ha già superato». I genitori e i parenti del piccolo hanno ringraziato il futuro infermiere, a cui saranno eternamente grati.

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