Padova, sbanda con la moto e muore a 29 anni: chi era Nicholas Menato, appassionato di motori e di sport Foto

Nicholas Menato
Nicholas Menato
di Giovanni Brunoro
Lunedì 27 Giugno 2022, 10:28
4 Minuti di Lettura

«Ci ha lasciati Nicholas». Ore 16: con un messaggio nel gruppo Whatsapp di condominio, arriva ai vicini di casa la notizia della tragica morte di Nicholas Menato, uscito di strada con la moto mentre tornava con la fidanzata Samantha da un giro in compagnia. La coppia si era trasferita un anno e mezzo fa in piazza Martiri della Libertà, in centro al paese. La notizia ha lasciato stravolti non solo i familiari del 29enne, ma anche i tanti amici che Nicholas aveva nel paese in cui ha sempre vissuto, i colleghi e gli ex compagni della boxe.

Napoli, bimbo di 3 anni investito e ucciso sotto gli occhi della mamma, l'autista: «Per salutare un amico l'ho ammazzato»

Incidente in moto, addio Nicholas Menato

«Abbiamo fatto quel gruppo per scambiarci informazioni e segnalare se qualcosa non va - spiega Marco, vicino di casa - Ci si sentiva spesso». Fatica a crederci la signora Ivetta, che conosce la famiglia di Nicholas da molti anni e aveva visto crescere quel giovane che in paese frequentava un po' tutti. «Cosa vuol dire che Nicholas ci ha lasciati? Non è possibile - chiede sbigottita l'anziana - Era un ragazzo meraviglioso». Nel frattempo, esce dalla porta di casa anche Sara, che sta andando in ospedale per iniziare il turno: «Mi pare veramente tutto così strano. Era un ragazzo prudente». I vicini di pianerottolo parlano di Nicholas e Samantha come due giovani a posto, coscienziosi e gentili con tutti. Da sempre residente a San Pietro Viminario, dove ancora oggi vivono i genitori e il fratello, Menato dopo gli studi aveva trovato lavoro come rappresentante da Minozzi, azienda di Saccolongo che realizza impianti di condizionamento. La fidanzata invece si è laureata da poco in Scienze motorie e insegna educazione fisica alla scuola primaria. I due stavano insieme da anni e formavano una coppia felice e affiatata; la loro più grande passione era la moto, di cui Nicholas era un patito fin da bambino. Nei pochi momenti liberi, salivano in sella per brevi gite o lunghi viaggi in montagna e al mare L'ultimo momento di libertà è stato ieri mattina, prima del fatale impatto che ha definitivamente interrotto il sogno di una vita insieme.

«Quei due ragazzi si erano inseriti subito nel nostro gruppo di condominio - prosegue Marco - Se c'era da aggiustare l'antenna, Nicholas era il primo a offrirsi. Poi portava sempre su per le scale le borse della spesa di mia mamma». Ieri pomeriggio, 26 giugno, sul luogo dell'incidente si sono radunati alcuni amici d'infanzia e appassionati di motori. «L'unica cosa che posso dire è che lui la moto la sapeva guidare veramente bene e una curva così la faceva ad occhi chiusi - dichiara uno di loro - Con lui ne abbiamo combinate di cotte e di crude, perché Nicholas aveva la battuta sempre pronta, ma sapeva anche consigliare ed essere amico in modo sincero. Solo un malfunzionamento può averlo ucciso in questo modo». La notizia ha raggiunto anche il maestro di kick-boxing Michele Cognolato, che aveva allenato Nicholas per tanti anni: «Ormai non veniva più da circa quattro anni, ma ho un ricordo meraviglioso di lui.

Era agilissimo, una molla, portato per questo sport. Ogni tanto restavamo in contatto tramite i social, ma mi capita a volte di incontrare suo papà Federico, altro grande sportivo». Nei primi anni Nicholas aveva frequentato una palestra a Conselve, per poi spostarsi da Cognolato a Casalserugo e dedicarsi alla disciplina point fighting. Uno sport in cui eccelleva, tanto da aver partecipato anche ai mondiali di Massa Carrara, ma anche un'altra passione condivisa con la compagna.

© RIPRODUZIONE RISERVATA