No Green pass, furia nelle chat e minacce choc a Di Maio. Sindacati: no al blocco treni

No Green pass, furia nelle chat e minacce choc a Di Maio. Sindacati: no al blocco treni
No Green pass, furia nelle chat e minacce choc a Di Maio. Sindacati: no al blocco treni
Martedì 31 Agosto 2021, 14:13 - Ultimo agg. 19:49
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Rischio disordini nelle stazioni, domani, per via delle possibili manifestazioni contro il Green Pass. E i sindacati si mobilitano. Saranno rafforzati i controlli in tutti i principali scali ferroviari di Roma e negli aeroporti per le proteste annunciate dai 'No Green pass', giorno dell'entrata in vigore dell'obbligo. Verranno monitorati gli ingressi delle principali stazioni per individuare eventuali gruppi in arrivo. Sotto la lente anche i caselli autostradali.

«Diciamo no alle minacce di bloccare i treni domani, 1° settembre, nelle maggiori stazioni italiane». Ad affermarlo unitariamente Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, sottolineando che «auspichiamo un doveroso ripensamento da parte dei promotori della protesta» dei no green pass. «I rischi connessi sono evidenti e serve un piano di sicurezza per tutelare lavoratori e utenti», aggiungono i sindacati dei trasporti sottolineando di «sostenere la campagna vaccinale tanto per i lavoratori che per gli utenti del servizio pubblico».

Il trasporto ferroviario, proseguono Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, «è un servizio pubblico essenziale (infatti è soggetto alle regole della legge sui servizi minimi per lo sciopero), che garantisce il diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini. Chi decidesse di interromperlo arbitrariamente in nome della libertà a non vaccinarsi non avrebbe il sostegno del sindacato sia perché violerebbe la legge, sia perché il sindacato sostiene la campagna vaccinale tanto per i lavoratori che per gli utenti del servizio pubblico. Il vaccino - affermano infine i sindacati - fino a questo momento è l'unica arma conosciuta per sconfiggere la pandemia e consentire alle persone di non ammalarsi, di vivere, di lavorare, di impegnare il tempo libero in varie attività e di viaggiare in sicurezza». Tensioni nella chat dei no vax su Telegram.

Ma alcuni utenti annunciano che il blocco dei treni sarà «pacifico». «Portate i bimbi», dicono.

Le minacce al ministro Di Maio

 «Un altro infame da giustiziare», «è necessario il piombo», «devi crepare». Sono alcune delle minacce da parte di No vax e No green pass apparse in alcune chat Telegram ai danni del ministro Luigi Di Maio. A scatenare l'odio le dichiarazioni rese nell'ultimo periodo da Di Maio a favore della campagna vaccinale. Il ministro era tornato sul tema proprio in questi giorni, sottolineando come «non solo tutto l'arco politico deve condannare le violenze che stiamo vedendo da parte di sedicenti No Vax, che stanno manifestando con forme inaccettabili. Ma faccio anche un appello a tutte le forze politiche: non bisogna soffiare sul fuoco».

Poi è arrivata la replica di Di Maio. «Un'escalation preoccupante, un clima d'odio che fa male al Paese, ma che non fermerà la campagna di vaccinazione. Le minacce di questi giorni a giornalisti, medici, cittadini comuni da parte di sedicenti No Green Pass e No Vax non sono tollerabili e vanno denunciate senza esitazione. Parlano di libertà, di vita, e poi minacciano di morte le persone». Lo scrive il ministro Luigi Di Maio su Facebook.

La difesa di Speranza

«Solidarietà ai tanti colpiti da minacce e da violenti attacchi. Dal ministro Di Maio al professor Bassetti, fino ai giornalisti, sono ormai in troppi a subire le invettive e le aggressioni da parte di frange di violenti contestatori. Così si sta superando il limite. La violenza non può mai essere tollerata». Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza arrivando alla festa di Articolo uno a Livorno.

«È incredibile! Gruppi di No Green Pass si stanno mobilitando su Telegram per organizzare azioni. L'1 settembre vogliono bloccare stazioni ferroviarie e treni per impedire che migliaia di persone rispettose delle regole vadano a lavorare. Il tutto perchè ritengono di essere in una dittatura sanitaria. Nel gruppo ci sono addirittura dei messaggi dove si invitano gli utenti a condividere i numeri di telefono e gli indirizzi delle abitazioni di medici, giornalisti e politici per minacciarli. Tutto questo è inaccettabile. Mi auguro che la Polizia Postale intervenga subito». A scriverlo su Facebook è Antonio Tajani, Coordinatore nazionale di Forza Italia «Le minacce di questi facinorosi - dice - non ci fanno paura. Nessuno può limitare la libertà di chi si è vaccinato e vuole andare a lavoro o viaggiare».

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