Chat che compaiono e scompaiono, indicazioni su come muoversi nei prossimi giorni, incitazioni all'odio e alla protesta. Il popolo no vax e no Green pass non sembra voler mollare. E da dopodomani, giorno in cui entrerà in vigore l'obbligo di esibire il Certificato verde sul luogo di lavoro, ha annunciato la sommossa. Il Viminale non nega che la situazione sia preoccupante: la tensione è elevata e gli effetti si sono visti sabato scorso a Piazza del Popolo, quando di fronte a un previsione di tremila, quattromila partecipanti al massimo, sono arrivati in diecimila. Perlopiù persone comuni, dipendenti pubblici, insegnanti, avvocati, medici, tutti sconosciuti alle forze dell'ordine, quindi difficilmente monitorabili.
In queste ore la comunicazione tra i gruppi dei dissidenti è molto vivace. Sabato si svolgerà la manifestazione indetta dalla Cgil, dopo l'aggressione dei componenti di Forza nuova alla sede di Corso d'Italia. Ma nello stesso momento il popolo dei no Green pass sta preparando nuovi sit-in e agitazioni. Le tante richieste avanzate alle prefetture e alle questure per potere effettuare cortei o manifestazioni sono state quasi totalmente respinte, perché non in linea con le regole di sicurezza e di ordine pubblico. Ma le voci della protesta stanno chiamando ugualmente a raccolta: «A partire da venerdì 15 saremo tutti per strada contro la dittatura sanitaria».
Le piazze
Il 16, invece, sono state già predisposte le piazze in tutta Italia dove i ribelli si incontreranno: da Brunico ad Agrigento, in circa 120 località.
Dopo la riunione i prefetti convocheranno i Comitati provinciali in tutta Italia per tradurre sul proprio territorio le indicazioni emerse. In sostanza, si dovrà far tesoro di quello che non ha funzionato e quindi: grande attenzione nella concessione delle piazze; massimo rigore verso i cortei non autorizzati; fitta attività info-investigativa per conoscere il numero e la qualità dei manifestanti e predisporre un adeguato dispositivo di ordine pubblico; analisi delle chat per intercettare intenzioni ostili; linea dura con i professionisti della violenza. Proprio il sabato di fuoco di piazza del Popolo ha fatto emergere la novità di questa nuova eversione maturata con la pandemia: nella sede della Cgil violata c'erano volti ben conosciuti alle forze dell'ordine, insieme a tanti assolutamente ignoti. Una zona grigia di persone esasperate dalla crisi economica sensibili alle istanze ribellistiche ed anti-sistema di formazioni come Forza Nuova che fanno proselitismo in questo bacino come in anni passati hanno fatto nelle curve. Inoltre, va tenuto conto che l'entrata in vigore dell'obbligo di Green pass potrebbe creare problemi nell'organico delle forze dell'ordine. La polizia rischia un dieci per cento in meno di personale.
L'informativa
Sui fatti di Roma il ministro Lamorgese riferirà alla Camera il 19, tra le proteste di FdI che avrebbe voluto un'informativa più tempestiva e chiede anche «se ci siano stati agenti che hanno sobillato la folla». E su quello che è successo nella Capitale ha acceso un faro il Copasir che, fa sapere il presidente Adolfo Urso, ha attivato un'istruttoria per «verificare le modalità procedurali adottate nella predisposizione delle misure utili a garantire l'ordine pubblico». In sostanza, visto che da tempo l'intelligence ha segnalato il rischio di infiltrati nelle manifestazioni, si vuole capire se gli alert degli 007 siano stati acquisiti dalle forze di polizia nella predisposizione dei servizi di ordine pubblico. Il direttore dell'Aisi Mario Parente è atteso domani al Comitato e potrebbero seguire altre audizioni sul tema.