Peste suina, maxisequestro di carne dalla Cina: era destinata ai ristoranti asiatici in Italia

Peste suina, maxisequestro di carne dalla Cina: era destinata ai ristoranti asiatici in Italia
Peste suina, maxisequestro di carne dalla Cina: era destinata ai ristoranti asiatici in Italia
Mercoledì 22 Gennaio 2020, 07:36 - Ultimo agg. 18:34
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L'importazione in Italia di ben 10 tonnellate di carne suina, probabilmente affette dall'omonima peste, è stata sventata dalla Guardia di finanza di Padova con una maxi operazione nel capoluogo euganeo. Due le persone denunciate, di nazionalità cinese, per i reati di commercio di sostanze nocive, diffusione di malattie di animali, contrabbando, violazione della disciplina igienica della produzione e della vendita di sostanze alimentari. La carne era destinata a ristoranti cinesi di cui i due denunciati, titolari di una ditta di import specializzata, erano fornitori. 

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Peste suina, violata ogni norma doganale

Il blitz della Guardia di finanza di Padova - coordinata dal Procuratore euganeo Antonino Cappelleri - è scattato nella notte in un magazzino all'ingrosso di generi alimentari dove si stavano scaricando da un camion proveniente dall'Olanda (la derrata era sbarcata da una nave al porto di Rotterdam) 9.420 chilogrammi di carne suina di origine cinese, importati nell'Unione europea in violazione delle norme doganali e sanitarie e che era conservata in mezzo ad altri prodotti di origine vegetale. I finanzieri hanno anche posto sotto sequestro l'attività commerciale, per le gravi e ripetute irregolarità, con la collaborazione con il Servizio Veterinario e del Sian dell'Ulss 6 Euganea.

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La carne è stata distrutta, sempre su indicazioni della Ulss locale, poiché una direttiva europea ne vieta l'importazione dalla Cina e la vendita, a causa dell'enorme diffusione nel paese orientale della 'febbre suina africanà, una malattia estremamente contagiosa tra suini e cinghiali, anche se non trasmissibile all'uomo. Il controllo della Finanza è scattato anche perché la ditta era già finita nei guai per commercio di materiale scadente in passato e per violazione dei sigilli, e sulla stessa pesano altre quattro precedenti denunce. Al sopralluogo dei Finanzieri si è scoperto, oltre alla carne illecitamente importata e nascosta, altri vegetali surgelati non correttamente conservati, sui quali è scattato ugualmente il sequestro.

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Tutti gli alimenti, carne e vegetali, venivano trasportati e stoccati con tempi lunghi o scambio di mezzi, interrompendo così la catena del freddo, facendo sgelare per poi risurgelare il cibo, stoccato a terra, tra polvere e sporcizia. Infine, alle dipendenze della ditta sono stati trovati tre lavoratori del Bangladesh completamente in 'nerò. La Finanza, sempre su coordinamento della Procura di Padova, ha provveduto a controllare anche la filiera dei ristoranti che abitualmente si riforniscono dalla ditta sequestrata ma i riscontri sono stati negativi: nessuna carne di maiale cinese, ma sono state trovate altre irregolarità ora al vaglio dell'autorità giudiziaria. «Determinante è stata la collaborazione con l'Ulss - ha commentato il capo della procura di Padova Cappelleri - che ci ha consentito di fermare una potenziale emergenza».

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