Quel piccolo mago del web in odore di beatificazione: Carlo, morto a 15 anni di leucemia

Quel piccolo mago del web in odore di beatificazione: Carlo, morto a 15 anni di leucemia
di Franca Giansoldati
Lunedì 5 Novembre 2018, 09:10 - Ultimo agg. 16:02
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CITTÀ DEL VATICANO Sentire parlare di miracoli con tanta potenza fa un certo effetto visti i tempi segnati da profondo disincanto e diffuso scetticismo. La signora Antonia Salzano, mamma di Carlo Acutis, un ragazzino milanese di 15 anni morto di leucemia nel 2006, sta girando l'Italia per fare conoscere la storia a dir poco strabiliante del figlio che la Chiesa vuole fare beato. Basta leggere i diari che ha lasciato, oppure la mostra virtuale che Carlo aveva progettato sui miracoli eucaristici.

MAGO DEL COMPUTER
Carlo era un piccolo mago dei computer e l'anomalo studio che aveva realizzato prima di morire (anomalo perchè la tematica dei miracoli eucaristici è quantomeno cervellotica per un ragazzino di quella età) è disponibile on-line in diverse lingue all'indirizzo www.miracolieucristici.org Accanto ad Antonia c'è sempre il marito, Andrea e i due piccoli gemelli, Francesca e Michele che saltellano allegri mentre la mamma racconta.

Una famiglia normalissima. Carlo che viene mangiato dalla malattia, Carlo che rincuorava la mamma in punto di morte dicendole di stare tranquilla («sto attraversando il mio Golgota») mentre le teneva la mano. «Mamma non temere poiché con l'incarnazione di Gesù la morte è diventata viva e non c'è bisogno di fuggire: con la vita eterna ci aspetta qualcosa di straordinario».

Signora, mi scusi, suo figlio stava morendo in ospedale e le diceva queste parole? Antonia Salzano sorride e annuisce. «Carlo per me era un piccolo mistero. Anche noi non ci capacitavamo di questa sua propensione per il sacro, il concetto della Trinità, per esempio, un argomento che non abbiamo mai trattato. Pensi che sono entrata in chiesa solo quando mi sono sposata e poi quando mio figlio ha fatto la prima comunione e la cresima. Mio marito lo stesso. Eppure abbiamo dovuto far fronte ad un mistero più grande di noi. Carlo quando era piccolo ci faceva domande sempre più incalzanti, voleva fare la comunione ogni giorno e iniziò così ad occuparsi dei segni che Dio manda, visto che siamo sempre più dubbiosi».

Il breve percorso biografico di Carlo Acutis è già al centro di una devozione popolare che viaggia velocissima, attraverso il passaparola, ben oltre il nulla osta della Santa Sede con il quale è stata avviata la causa di beatificazione (il processo diocesano si è concluso a Milano nel 2016). Il 5 luglio scorso Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto che dichiarava venerabile questo ragazzino che amava tanto i computer. Ora però servirebbe un miracolo certificato. «Non credo sia un problema. So che ci sono già molte segnalazioni di guarigioni ma non ne posso parlarne pubblicamente fintanto che la Chiesa non le esamina».

I genitori ammettono che chi ha pregato Carlo ha ottenuto un segno, una grazia, una guarigione scientificamente inspiegabile. Un capitolo sul quale vige il più stretto riserbo. Nel frattempo attraverso un circuito lontano dai clamori si sono sorti gruppi di preghiera alla memoria di questo insolito adolescente che sin da piccolo costringeva i grandi' a riflettere sui massimi sistemi, sulla vita e la morte, sulla morfologia della vita eterna fino ad approdare allo studio dei miracoli eucaristici, segni visibili che riguardano l'eucarestia.

EVENTI UNICI
Ostie che in passato si sono trasformate in sangue o in carne. Eventi più unici che rari. Ultimamente alcuni casi sono stati sottoposti ad esami da parte di cardiologi, ematologi e anatomopatologi con risultati sorprendenti. Carlo Acutis ha cominciato ad interessarsi «ai segni visibili», li chiamava così, fino a creare un percorso espositivo che adesso gira di diocesi in diocesi ed è stato messo sul web. La mamma e il papà Andrea ammettono che anche dall'aldilà il figlio manda segnali. «Tante persone attraverso di lui hanno ritrovato la fede».

Signora, mi scusi, come fa a credere ai miracoli se suo figlio che è morto di leucemia non è stato miracolato? «Uno aspetta nella guarigione fino all'ultimo e la morte viene accettata cristiana rassegnazione sapendo che non è un addio ma un arriverderci. Mio figlio mi assicurava che sul Golgota ci saliremo tutti e che il passaggio alla vita eterna è una certezza».
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