In Italia l'allarme delle fughe di radioattività arriva fino alla Protezione Civile. L'attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia in Ucraina da parte di Mosca con tutti i rischi conseguenti ha allarmato tutto il mondo. «Ci sono altri piani che si stanno attivando. Il Paese è attrezzato anche ad altri livelli - ha detto il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, in conferenza stampa -. Sia il ministero dell'Interno che il Dipartimento hanno dei ruoli in tutti gli scenari che dovessero presentarsi. Sui rischi di fughe di radioattività sottolineo che l'Italia è in stretto contatto con vari enti di controllo. Inoltre c'è un piano che è previsto e vige già dal 2010. Nei mesi scorsi avevamo iniziato una revisione del piano che è in fase di definizione, è in itinere un ulteriore aggiornamento. Il Piano esiste e vorremmo non doverlo attuare».
Flussi profughi al momento gestibili
Sul problema profughi «in Italia stiamo assistendo a quasi 10mila ucraini che sono arrivati, metà donne e un pò meno della metà sono bambini e il resto uomini - spiega Curcio -.