L'incidente costato la vita a quattro ragazzi a San Giustino Umbro ha sconvolto la comunità di San Sepolcro (le due cittadine sono attigue) come avvenne quasi 23 anni fa per una tragedia che è la fotocopia di quella attuale: l'11 dicembre del 1999, si legge nelle Cronache dell'Umbria del Messaggero, quattro giovani dai 18 ai 20 anni della zona morirono in un'Alfa 146, un quinto giovane si salvò e si chiamò al miracolo. Ragazzi morti in un'auto a pochi passi dal luogo dell'incidente di ieri notte.
La cronaca di quel giorno scritta da Giorgio Galvani
Una cena finita in tragedia.
Fra le cause in corso di accertamento da parte dei Carabinieri della stazione di San Giustino e del Nucleo radiomobile di Città di Castello, coordinati dal capitano Giovambattista Mele (sono intervenuti anche i vigili del fuoco e quattro automezzi del 118), l'asfalto viscido, una fitta nebbia e probabilmente l'alta velocità. Due al momento sono le ipotesi, infatti, più attendibili per ricostruire la dinamica della strage: un sorpasso oppure una miscela mortale di velocità e nebbia. Per liberare i corpi dei quattro giovani rimasti intrappolati fra le lamiere contorte dell'auto ridotta ad un ammasso di rottami, è stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco di Città di Castello.
I corpi ormai privi di vita di Simone Robellini ed Emiliano Iemolo sono stati trasportati nell'obitorio dell'ospedale di San Sepolcro in provincia di Arezzo, Matteo Laurenzi e Michele Sansuini nel nosocomio di Città di Castello. Il ragazzo superstite, Michele Pauselli è stato invece ricoverato nel reparto di chirurgia dell'ospedale tifernate dove i sanitari gli hanno riscontrato un trauma cranico con amnesia anteretrograda e distorsione della colonna cervicale con una prognosi di quindici giorni. Le salme dei quattro giovani tifernati sono a disposizione della magistratura (sul luogo dell'incidente è intervenuto il magistrato Duchini) che con ogni probabilità questa mattina disporrà l'autopsia prima di riconsegnarli ai familiari.