Ragazzi morti a San Giustino, 23 anni fa altri 4 giovani uccisi sulla stessa strada. Salvo solo un 18enne

Ragazzi morti a San Giustino, la tragedia fotocopia di 23 anni fa: quattro vittime e un 18enne miracolato
Ragazzi morti a San Giustino, la tragedia fotocopia di 23 anni fa: quattro vittime e un 18enne miracolato
Sabato 3 Dicembre 2022, 11:20 - Ultimo agg. 23:37
3 Minuti di Lettura

L'incidente costato la vita a quattro ragazzi a San Giustino Umbro ha sconvolto la comunità di San Sepolcro (le due cittadine sono attigue) come avvenne quasi 23 anni fa per una tragedia che è la fotocopia di quella attuale: l'11 dicembre del 1999, si legge nelle Cronache dell'Umbria del Messaggero, quattro giovani dai 18 ai 20 anni della zona morirono in un'Alfa 146, un quinto giovane si salvò e si chiamò al miracolo. Ragazzi morti in un'auto a pochi passi dal luogo dell'incidente di ieri notte.

La cronaca di quel giorno scritta da Giorgio Galvani

Una cena finita in tragedia.

Un'automobile schiacciata come una lattina e dentro quattro ragazzi di Città di Castello, tutti sotto i venti anni, tutti dello stesso quartiere. Solo uno si è salvato l'altra notte lungo la Statale 3bis, all'altezza di Altomare, alle porte di San Giustino per uno degli incidenti più gravi degli ultimi anni. Michele Pauselli, diciott'anni, il più giovane dei passeggeri dell'Alfa 146, si è salvato quasi per miracolo. Forse grazie all'improvvisa apertura della portiera che l'ha fatto sbalzare a terra. Lui è salvo, ma non ricorda niente. Solo che erano tutti insieme nell'auto diventata tomba per i suoi quattro amici. Per gli altri non c'è stato niente da da fare: Simone Robellini, 20 anni, proprietario e conducente dell'auto, Matteo Laurenzi, 18 anni, Emiliano Iemolo, 19 anni e Michele Sansuini, 18 anni. I quattro giovani amici sono morti sul colpo dopo che la loro auto è andata a schiantarsi contro un platano che si trova sul ciglio destro della Statale in direzione Città di Castello.

 

Fra le cause in corso di accertamento da parte dei Carabinieri della stazione di San Giustino e del Nucleo radiomobile di Città di Castello, coordinati dal capitano Giovambattista Mele (sono intervenuti anche i vigili del fuoco e quattro automezzi del 118), l'asfalto viscido, una fitta nebbia e probabilmente l'alta velocità. Due al momento sono le ipotesi, infatti, più attendibili per ricostruire la dinamica della strage: un sorpasso oppure una miscela mortale di velocità e nebbia. Per liberare i corpi dei quattro giovani rimasti intrappolati fra le lamiere contorte dell'auto ridotta ad un ammasso di rottami, è stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco di Città di Castello.

I corpi ormai privi di vita di Simone Robellini ed Emiliano Iemolo sono stati trasportati nell'obitorio dell'ospedale di San Sepolcro in provincia di Arezzo, Matteo Laurenzi e Michele Sansuini nel nosocomio di Città di Castello. Il ragazzo superstite, Michele Pauselli è stato invece ricoverato nel reparto di chirurgia dell'ospedale tifernate dove i sanitari gli hanno riscontrato un trauma cranico con amnesia anteretrograda e distorsione della colonna cervicale con una prognosi di quindici giorni. Le salme dei quattro giovani tifernati sono a disposizione della magistratura (sul luogo dell'incidente è intervenuto il magistrato Duchini) che con ogni probabilità questa mattina disporrà l'autopsia prima di riconsegnarli ai familiari. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA