Ravanusa, estratti 4 corpi sotto le macerie: ci sono anche Selene (incinta di 9 mesi) e il marito

Le vittime del crollo salgono a 7. All'appello mancano ancora due dispersi

Ravanusa, estratti 4 corpi sotto le macerie: ci sono anche Selene (incinta di 9 mesi) e il marito
Lunedì 13 Dicembre 2021, 07:20 - Ultimo agg. 14 Dicembre, 08:48
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Quattro corpi sono stati ritrovati dai Vigili del fuoco, che hanno scavato per tutta la notte nell'esplosione a Ravanusa (Agrigento). I cadaveri erano sotto le macerie della palazzina di quattro piani crollata. 

Grazie alle fotocellule viene proiettata la luce sul "cratere" per la ricerca delle persone disperse. Dopo l'individuazione e l'estrazione dei 4 corpi sotto le macerie salgono a 7 le vittime dell'esplosione di Ravanusa. Mancano all'appello altre due persone che sono ancora tra le macerie.

I corpi ritrovati

Tra i corpi ritrovati c'è anche quello di Selene Pagliarello, l'infermiera 30enne al nono mese di gravidanza, e del marito Giuseppe Carmina.

La donna avrebbe compiuto 31 anni il 17 dicembre. I due corpi erano al terzo piano del palazzo crollato in via Trilussa dopo l'esplosione. Trovato anche il corpo del suocero della donna, Angelo Carmina.

Il quarto dovrebbe essere, anche se ancora non c'è stata l'identificazione ufficiale, quello di Carmela Scibetta, la moglie del professore Pietro Carminia, il cui corpo era stato recuperato ieri assieme a quello di Enza Zagarrio, la moglie di Angelo Carmina, e di Gioachina Calogera Minacori. La donna è la moglie di Calogero Carminia e madre di Giuseppe Carminia: i due sono gli ultimi dispersi e i vigili del fuoco li stanno ancora cercando. I quattro corpi trovati questa mattina erano tutti nello stesso punto: in quello che era il terzo piano del palazzo di quattro crollato in seguito all'esplosione. I vigili del fuoco li hanno individuati sotto una montagna di calcinacci, pezzi di cemento e tondini di ferro.

I sopravvissuti

Gli unici sopravvissuti all'esplosione sono due donne: Giuseppina Montana e Rosa Carminia, entrambe estratte dalle macerie nella tarda serata di sabato. Le operazioni di ricerca, hanno ribadito i vigili del fuoco, andranno avanti fin quando tutti i corpi non saranno stati trovati. Poi si passerà alla rimozione dee macerie per arrivare ad individuare il punto in cui c'è stata la rottura della tubatura che ha provocato la strage. Una fase che si aprirà con un nuovo sopralluogo dei magistrati e degli investigatori e che di fatto sarà il primo passo dell'inchiesta per individuare eventuali responsabili della tragedia.

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L'intervento 5 giorni prima della strage

Cinque giorni prima della strage di Ravanusa c'è stato un intervento di manutenzione ordinaria sull'impianto della rete di metano che non aveva evidenziato alcuna criticità. È quanto hanno accertato i carabinieri che ora dovranno acquisire il verbale d'intervento per verificare chi abbia materialmente eseguito il collaudo e se sia stato fatto a regola d'arte.

La causa del crollo

A fare crollare le palazzine causando al momento sette morti, sarebbe stata proprio una fuga di gas, anche se ancora non si ha certezza cosa l'abbia causata. «Il gas si è accumulato o nel sottosuolo o in un ambiente chiuso. A innescare l'esplosione potrebbe essere stata anche l'attivazione dell'ascensore», ha detto il comandante dei vigili del fuoco di Agrigento, Giuseppe Merendino. «Nei prossimi giorni faremo accertamenti più approfonditi - ha aggiunto - certo è che una esplosione così è un evento eccezionale». Ieri il consigliere comunale di Ravanusa Giuseppe Sortino ha denunciato: «Purtroppo non è la prima volta che si registrano fughe di gas, queste sono state tamponate nel tempo con interventi di manutenzione da parte dei tecnici ma se pensiamo che la rete del metano è stata realizzata quasi quarant'anni fa, considerato che Ravanusa è stato uno dei primi paesi ad avere il metano, credo che non ci sia stata una manutenzione adeguata».

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