Rave abusivo nel Viterbese al quinto giorno, allarme contagi. La Regione: «Situazione grave, nessuna trattativa possibile»

Rave party nel viterbese, in corso comitato di sicurezza. La Procura apre un indagine per la morte del 25enne
Rave party nel viterbese, in corso comitato di sicurezza. La Procura apre un indagine per la morte del 25enne
Mercoledì 18 Agosto 2021, 15:02 - Ultimo agg. 19 Agosto, 00:15
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Una festa no stop abusiva che va avanti ormai da cinque giorni in un terreno di aperta campagna, con musica a tutto volume, centinaia di ragazzi accalcati sotto al sole, un mega accampamento di camper, roulotte e tir attrezzati per cibi e alcolici. Un evento non autorizzato che, in tempi di Covid, ha chiamato a raccolta migliaia di giovani da tutta Europa sollevando polemiche e preoccupazioni per il rischio contagi. Per l'assessore regionale alla Salute del Lazio Alessio D'Amato la situazione è «fuori controllo». «Nessuna trattativa è possibile - ha detto - Va ripristinato il corretto ordine pubblico, identificate le persone e individuate le responsabilità di un simile assembramento». 

Musica per il quinto giorno consecutivo al rave

Non si ferma il rave party nelle campagne di Valentano, nel viterbese, al confine con la Toscana, iniziato la notte fra il 13 e il 14 agosto.

La festa, che ha toccato il picco con 10mila presenze a Ferragosto, è proseguita anche dopo la morte di uno dei partecipanti, ritrovato lunedì nel lago di Mezzano, a poche centinaia di metri dal terreno dove si sta svolgendo il raduno. Un decesso su cui la Procura di Viterbo ha aperto un fascicolo. Si procede per morte come conseguenza di altro reato. I magistrati sono in attesa dei risultati dell'autopsia disposta per accertare le cause. Si registrano anche 5 ragazzi portati all'ospedale della vicina Pitigliano, in provincia di Grosseto, per l'abuso di alcol. Quattro sarebbero finiti in coma etilico. «Quando arrivano persone da tutta Europa è impossibile mantenere il distanziamento», dice uno dei partecipanti. «Tutto è organizzato molto bene - sottolinea un altro al volante del suo camper -. Appena ho ricevuto le coordinate dell'evento mi sono messo in viaggio. Dopo due anni la gente ha voglia di sballarsi». 

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Disagi nei comuni limitrofi

Disagi nei comuni a ridosso del terreno. Alcuni commercianti di paesi toscani limitrofi si sarebbero lamentati per acquisti effettuati e non pagati. «Qui da giorni non dormiamo più - racconta un'anziana - si sente musica dall'alba al tramonto». Mentre il sindaco di Valentano, Stefano Bigiotti, dice: «Ci sentiamo profondamente danneggiati. Spero che un evento di questa portata non incida in maniera permanente su quella che finora era una vera e propria oasi». Intanto le forze dell'ordine stanno controllando da giorni la zona tra il Lazio e la Toscana per impedire nuovi accessi e identificare i presenti, mentre vanno avanti i contatti con i gruppi organizzatori del rave.

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Gli interventi e la polemica

Stamattina si è svolta una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza in Prefettura in cui è stato fatto il punto sulla situazione. Anche il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, sta seguendo costantemente l'evolversi della vicenda e fonti del Viminale sottolineano che le forze di polizia «stanno lavorando con grande senso di responsabilità ed equilibrio per ripristinare la legalità nel più breve tempo possibile». Ma le polemiche su come si stia gestendo l'evento non accennano a placarsi. Per il leader della Lega, Matteo Salvini, quel rave «è uno schiaffo al buonsenso e agli italiani che rispettano le regole, eppure il Viminale è immobile. La Lega presenterà una interrogazione». Sulla stessa linea la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni: «Nessuno è ancora intervenuto a sgomberare il campo. Lamorgese, ma dove sei?». Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ha, invece, affermato: «registro con amarezza la resa dello Stato di fronte al rave party che prosegue sostanzialmente indisturbato». E il deputato del Pd Luca Sani ha parlato di «grave inadempienza da parte del ministero dell'Interno»«. Di diverso avviso l»Associazione nazionale funzionari di Polizia. «Chi oggi grida allo scandalo e sollecita interventi coatti - ha sottolineato il portavoce Girolamo Lacquaniti - sappia che sta insistendo su una soluzione dove la possibilità di avere feriti gravi o eventi letali è una concreta probabilità».

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