Camere doppie per i poliziotti in missione anti-Covid: protesta il sindacato

Camere doppie per i poliziotti in missione anti-Covid: protesta il sindacato
Mercoledì 11 Novembre 2020, 18:53 - Ultimo agg. 20:07
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Una camera per due: succede al personale dei Reparti mobili della polizia distaccati in giro per l'Italia per fronteggiare l'emergenza Covid. In più di una occasione, i poliziotti si sono trovati a dover condividere una stanza di albergo, dove il distanziamento era impossibile, in barba a ogni regola stabilita dal governo. Già da tempo il Dipartimento della pubblica sicurezza del Viminale aveva invitato alla massima attenzione, proprio perché il virus si è diffuso anche all'interno delle questure e dei commissariati, e questo ha portato a una riduzione del personale in servizio. E in un momento come questo, tutte le forze sono necessarie.

Sulla vicenda si è scatenata la polemica e il sindacato Silp Cgil ha inviato il 9 novembre una protesta ufficiale indirizzata all'ufficio per le Relazioni sindacali e per conoscenza al Dipartimento. La richiesta di attenzione era stata sollecitata dal sindacato più volte, sin da aprile del 2020, in pieno lockdown. E a disatnza di un giorno, il 10 novembre scorso, è arrivata la risposta con una circolare inviata ai questori dal capo segreteria del Dipartimento di pubblica sicurezza, nella quale ha sollecitato il rispetto delle regole del distanziamento, e la necessità di trovare stanze singole, oppure adeguatamente grandi, con la giusta metratura, per poter evitare la diffusione del contagio.

«Tra le misure richieste - ha scritto il Silp Cgil nella nota -, si era sollecitata la necessità di dover assicurare la disponibilità di stanze singole al personale aggregato, come imprescindibile misura finalizzata a garantire un necessario distanziamento, specie in situazioni di riposo e di recupero psico-fisico».

Il Dipartimento era intervenuto disponendo che venisse costituito all'interno delle questure un Centro coordinamento Reparti mobili aggregati, con il compito di risolvere le problematiche legate alla sistemazione del personale inviato in missione. «Ma non tutto ha funzionato e - aggiunge il sindacato - alla questura di Torino, incuranti della circostanza di essere ubicati nel territorio nazionale a più alto rischio pandemico, hanno progettato di far soggiornare venti colleghi del Reparto mobile di Milano in camere doppie, o forse è meglio dire singole adibite a doppie, di risibili dimensioni, con sfregio delle più elementari valutazioni che una crisi epidemiologica imporrebbe. Allora io chiedo: veramente l'alta stagione turistica che stiamo vivendo non vi ha consentito di reperire un’altra struttura per il dovuto trattamento?».

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