D'Amato: «Mascherine, sempre nei luoghi affollati. E quarta dose subito a over 80 e fragili»

L'assessore alla Sanità: "Il dopo Zingaretti ? Pronto alle primarie"

Alessio D'Amato
Alessio D'Amato
Carlo Fiorinidi Carlo Fiorini
Giovedì 7 Luglio 2022, 07:21 - Ultimo agg. 15 Luglio, 17:36
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Assessore Alessio D'Amato, siamo di nuovo in emergenza Covid, i contagi a livello nazionale sono esplosi e nel Lazio non va meglio. Non è stato sbagliato togliere le mascherine?
«È stato inteso male il messaggio della fine dello stato di emergenza: non è finito il virus, che con una variante più aggressiva. Quindi quello che consigliamo, attendendo che il ministero della Salute prenda delle decisioni, è di usare le Ffp2 al chiuso dove non è possibile mantenere le distanze. In queste situazioni affollate le raccomandiamo fortemente».

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Alcuni medici hanno detto che a Roma, visti i fumi dei roghi e le esalazioni dei rifiuti sarebbe meglio indossarla sempre.
«Non mi sembra una cosa scientificamente valida».

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L'estate scorsa andò meglio, queste varianti attuali non si fermano di fronte al caldo. Non sarebbe il caso di correre ai ripari?
«C'è una crescita dei casi a livello nazionale e anche a Roma, ma abbiamo una copertura vaccinale tale che il virus ha un decorso modesto: due giorni con un po' di febbre e mal di gola.

Ora attendiamo il picco a metà mese e facciamo un appello a chi non ha fatto la quarta dose».


Farla subito o aspettare l'autunno?
«Over 80 e over 60 con patologie, gli ospiti delle Rsa, non devono aspettare. Meglio farla ora».


A proposito di vaccini, non si è mai pentito di aver sponsorizzato fortemente il vaccino Sputnik nel passato?
«Io non ho sponsorizzato nulla. Ho solo detto che tutti i vaccini autorizzati dall'Ema li avremmo utilizzati. Parliamo di un contesto di due anni fa».


La sanità nel Lazio non è solo Covid. Per una Tac si attendono ancora minimo 4 mesi. È così impossibile migliorare?
«No, non è difficile. Abbiamo fatto un piano di 49 milioni di euro per ridurre le liste di attesa e la situazione migliorerà».


Gli anziani, soprattutto quelli nelle Rsa, strutture spesso inadeguate, hanno pagato un prezzo alto per il Covid.
«Apriamo mille nuovi posti in Rsa a gestione pubblica. Alcune strutture saranno attive già da fine anno».


Lei si è candidato alla successione di Zingaretti alla guida della Regione, che ha competenza anche sul problema rifiuti. Roma è sporca come nella gestione Raggi. Che fare?
«Io non mi sono candidato alla successione. Ho dato la mia disponibilità a partecipare alle primarie se si faranno. Metterò al servizio della coalizione questo lavoro che ho fatto sulla Sanità, che abbiamo portato fuori dalla gestione commissariale. Certo il problema dei rifiuti è grave, soprattutto con il caldo di questi giorni. Ma sono d'accordo con il sindaco Gualtiri: bisogna puntare a chiudere il ciclo dei rifiuti con una nuova impiantistica».


Però ci vorranno anni prima che il termovalorizzatore sia in funzione e intanto?
«Se mai si inizia mai si arriva. Non capisco come ci si possa opporre a questi impianti che tutte le capitali europee hanno».


Roma è appena stata sconvolta da una serie di grandi roghi. L'ultimo al Pineto che è un parco regionale, evidentemente senza controlli e all'abbandono.
«Sembrerebbe che ci siano delle attività di natura dolosa. E contro queste è difficile agire. Poi certo bisogna fare di più, tagliare l'erba e curare il verde. Ma le donne e gli uomini della protezione civile regionale sono al lavoro per fronteggiare queste emergenze.
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