Oggi Luca Varani avrebbe compiuto 30 anni. Ed invece è stato ucciso a 23 anni, in un appartamento a via Igino Giordani, nel quartiere Collatino di Roma, dalla furia omicida ed incomprensibile di Marco Prato e Manuel Foffo. Il primo si è ucciso in carcere prima dell'inizio del processo, il secondo è in carcere condannato a 30 anni.
Prato e Foffo in un delirio di droga, alcol e farmaci psicotropi hanno massacrato il ragazzo, torturato e tenuto per ore in agonia nell'appartamento dove viveva Foffo, prima della confessione alla polizia.
L'omicidio di Luca Varani, avvenuto nella notte tra il 3 e il 4 marzo 2016, è stato raccontato anche nel libro La città dei vivi di Nicola Lagioia e sta per diventare una serie tv.
Le parole sincere
«Avrei cercato di salvarti in ogni modo, se solo l'avessi saputo». A scrivere queste parole è Marta Gaia Sebastiani, la ragazza che all'epoca della tragedia era la fidanzata di Luca, che in un lungo post su Facebook ha scritto un lungo messaggio di auguri a quel ragazzo di allora, quasi a volersi dare parte della colpa della sua morte, perché non lo avrebbe compreso.
«Oggi è uno di quei giorni dove sarebbe meglio passare a domani. Ci siamo conosciuti a 14 anni, eravamo della stessa annata: 1993. E oggi avresti compiuto 30 anni. O meglio, avresti dovuto compiere 30 anni...Tu eri un'anima buona, e tutto questo non è mai stato giusto» ha scritto la sua ex sul suo profilo, ricordando un amore nato da ragazzini e proseguito oltre i 20 anni finché nella vita di Luca non sono entrati Prato e Foffo.
Dolore che non passa
«Sono passati sette anni, ho un'altra vita, un altro amore, un altro futuro a cui pensare. Ma la gente ancora, quando mi incontra mi dice "Sei tu..". E io: "Sì..". Come se la mia vita fosse ferma lì, come se tutto si riducesse al tuo nome» scrive ancora Marta, che dal giorno della tragedia non avrebbe ancora trovato il coraggio di andarlo a salutare al cimitero. «Non riesco ancora a venirti a trovare, perché mi sembra ingiusto e impossibile pensare che ogni anno io ne compio uno in più e tu ne avrai sempre 23. Avrei cercato di salvarti in ogni modo, se solo l'avessi saputo. Tutti i giorni penso che se avessi avuto la testa di adesso, lo stesso coraggio, l'avrei preso e ti avrei detto "non preoccuparti di nulla, si risolve tutto"».
Una vita diversa
Oggi 30enne, Marta, prosegue il post in un linguaggi più diretto, dialettale, il modo in cui parlavano quando erano fidanzati: «Te potessi parla' adesso, te direi che me manchi, me manca parla' co' 'na persona e non sentimme giudicata, sentimme capita, e non la solita scema che se lamenta de tutto. Che a noi oltre all'amore, ci ha legato il dolore. Ma io ero troppo impegnata a guarda' il mio pe' capi' che te stavi a sprofonda', ma non l'hai fatto capi' a nessuno, perché eri troppo abituato a fa' a modo tuo. Io però non ho ancora capito perché Luca mio. E non me do pace».