Il viadotto della Magliana a Roma come Ponte Morandi: «Mai collaudato e a rischio crollo»

Il viadotto della Magliana a Roma come Ponte Morandi: «Mai collaudato e a rischio crollo»
Il viadotto della Magliana a Roma come Ponte Morandi: «Mai collaudato e a rischio crollo»
Giovedì 16 Agosto 2018, 10:41
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«Quella struttura non è mai stata collaudata, è fuorilegge dal 1950, quando era stata inaugurata. Andrebbe chiusa all'istante, ma è troppo utile per snellire il traffico in un intero quadrante di Roma». A lanciare l'allarme sul viadotto della Magliana, uno dei ponti progettati da Riccardo Morandi nella capitale, è Remo Calzona, docente di Tecnica delle costruzioni all'università La Sapienza e già allievo dello stesso Morandi.

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Il ponte che costeggia il Tevere, attraversando il quartiere della Magliana, è stato progettato proprio da Morandi, come quello crollato due giorni fa a Genova. Per Calzona il rischio di un crollo, per quanto riguarda il collegamento tra Roma Sud e Fiumicino, è reale. «Per materiali e tecniche di costruzione, il viadotto della Magliana è molto simile a Ponte Morandi» - ha spiegato Remo Calzona al Corriere della Sera - «La struttura presenta da tempo gravi difetti. Intanto, non è mai stata collaudata. Non sono state fatte prove di carico e di tensione. È un ponte fuorilegge da quando è stato aperto, nel 1950».
 

 


A preoccupare non sono però solo i gravi difetti strutturali. Il ponte, mai sottoposto a veri e propri collaudi di sicurezza, presenta anche criticità e rischi legati all'usura nel tempo. «​Il rischio di collasso è nell’ordine delle cose. Ha superato di quasi vent’anni il termine della vita di questo tipo di strutture, e sono anni che i danni subiti sono sotto gli occhi di tutti» - spiega Calzona - «Già negli anni '70 il Comune di Roma aveva istituito una commissione d'inchiesta sul ponte, ed era stato effettivamente stabilito che la struttura presentava enormi rischi. Si trattava però di uno snodo troppo importante per il traffico cittadino e nessuno decise di chiuderlo.
Ora, però, il Campidoglio deve assolutamente applicare la legge, perché il rischio è reale».

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