Salento, famiglia record: 8 figli e un altro in arrivo. La giovane super mamma: «I bambini sono una benedizione»

Alessano (Lecce). La storia della coppia 40enne con il figlio più grande che ha 18 anni (e la più piccola che nascerà in primavera)

Salento, famiglia record: 8 figli e un altro in arrivo. La giovane super mamma: «I bambini sono una benedizione»
​Salento, famiglia record: 8 figli e un altro in arrivo. La giovane super mamma: «I bambini sono una benedizione»
di Luana Prontera
Venerdì 8 Dicembre 2023, 09:54 - Ultimo agg. 9 Dicembre, 08:20
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In un’epoca segnata dal dramma della denatalità e dello spopolamento dei borghi, soprattutto quelli del sud, incuriosisce e meraviglia la storia di Matteo e Chiara in attesa del loro nono figlio. In un contesto sociale in cui la scelta di formare famiglie numerose è spesso messa in discussione, la coppia originaria di Alessano, nel Sud Salento, ha deciso di vivere viaggiando in controtendenza: una famiglia da record che conta già 8 figli. Il più grande ha 18 anni... la più piccola nascerà in primavera.

La coppia ha 40 anni


Matteo Amico ha 40 anni ed è un artigiano affermato. Si occupa di edilizia antica, ripristino di muretti a secco, pavimentazioni in pietra, scale, archi e ristrutturazione di immobili.

Chiara Calsolaro, invece, ha 39 anni ed è mamma a tempo pieno. È lei, principalmente, ad occuparsi della casa e dei figli mentre si prepara a confezionare un bel fiocco rosa da appendere fuori dalla porta di casa. «A marzo nascerà Vittoria» raccontano emozionati annunciando il nuovo arrivo. 

Il figlio più grande 18 anni, il più piccolo uno

 

Il più grande dei ragazzi è Mattia (18 anni), poi c’è Azzurra (14 anni), Francesco (12 anni), Riccardo (10 anni), Ludovica (5 anni), Enea (7 anni), Diego (3 anni) e Luigi Maria di appena un anno. Essere genitori è il lavoro più bello del mondo ma esserlo di (quasi) 9 figli può essere davvero molto difficile anche solo per l’organizzazione degli spazi, per gli spostamenti e la gestione dell’economia familiare.

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«In casa la parola “mio” non esiste: c'è il “nostro”»

«Lo sappiamo che, oggigiorno, la nostra famiglia potrebbe sembrare un po’ insolita ma noi la immaginiamo come una vera e propria palestra di vita». Precisa Matteo, e continua: «Fin da piccolissimi, i bambini capiscono l’importanza di fare squadra. Comprendono subito il valore dell’accoglienza e della condivisione. Imparano ad organizzarsi, a stare insieme, a rispettare gli spazi comuni e a prendersene cura. La nostra casa, a volte è in disordine, ma ciascuno di noi fa il possibile per contribuire all’organizzazione familiare. Qui, la parola “mio” non trova spazio perché predomina il “nostro”». 

Il primogenito a soli 20 anni

La scelta di Matteo e Chiara è stata consapevole. Entrambi avevano il desiderio di formare una famiglia numerosa e hanno visto questo sogno iniziare a prendere forma quando, appena ventenni, hanno dato il benvenuto al loro primogenito, oggi maggiorenne. «Quando è nato Mattia ero iscritto alla facoltà di Architettura e arredamento presso la Sapienza di Roma» spiega Matteo. «Ho frequentato per quattro anni per poi rientrare a casa, nella mia terra dove ho iniziato a sognare e costruire la famiglia che immaginavo di avere fin da piccolo. Ho un solo rimpianto. Quello di non essere riuscito a laurearmi. Un vero peccato perché mi mancava un esame e la tesi. Ma ci siamo rimboccati le maniche ed eccoci qua. Sono felice del lavoro che faccio e sono felice di farlo nella mia terra» E sulla moglie dice: «Chiara è il pilastro della nostra casa. La colonna portante della famiglia. Quando finisco di lavorare mi rendo disponibile a 360 gradi per lei e per i ragazzi». 

«Quando siamo tutti a tavola ci sentiamo fortunati e ricchi»

Alla domanda “come fate a gestire una casa, un’impresa e quasi nove figli” rispondono entrambi con estrema naturalezza. «Siamo persone umili. Ci nutriamo della bellezza di piccoli momenti difficili da descrivere. Per esempio, quando siamo a tavola, tutti insieme, ci sentiamo fortunati e ricchi. Una ricchezza umana che vale più di ogni altro tipo di ricchezza. Nel nostro piccolo, cerchiamo di rievocare quel modello di famiglia che forse un secolo fa era la normalità, ma che purtroppo oggi è solo un ricordo. Non sono un peso ma una risorsa. Le difficoltà? Si superano insieme. I ragazzi ci danno la forza e l’energia di andare avanti. Sembra impossibile crederlo ma vi assicuro che per noi è proprio così».

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