Scuola, torna lo scritto alla Maturità, studenti sul piede di guerra: in migliaia oggi nelle piazze

Scuola, torna lo scritto alla Maturità, studenti sul piede di guerra: in migliaia oggi nelle piazze
Venerdì 4 Febbraio 2022, 11:38 - Ultimo agg. 13:08
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Sono stati 100 mila gli studenti in oltre 40 piazze in tutta Italia a mobilitarsi secondo la Rete degli Studenti Medi. Un corteo di 5mila studenti è arrivato, a Roma, sotto al Ministero, mentre altri cortei e presidi si sono svolti a Milano, Genova, Venezia, Palermo, Firenze, Bari, Perugia e molte altre città nel Paese. Secondo gli studenti, ad essere attraversate da cortei, presidi e flashmob sono state 18 regioni e una cinquantina di città. Gli studenti e le studentesse chiedono una inversione di marcia da parte del Ministero sulla proposta di Esame di Stato di quest'anno. Niente seconda prova scritta, colloquio orale basato sulla tesina prodotta dal candidato, più spazio al percorso degli studenti e delle studentesse. Accusano il Ministero, poi, di decidere senza sentire gli studenti.

Non sono mancate le proteste e la rabbia per quello che è successo alcuni giorni fa a Udine, dove un 18enne è  morto durante uno stage aziendale nell'ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro. «Il fatto che gli studenti oggi siano in piazza è comunque una notizia positiva e lo dico con convinzione. Si riappropriano di temi che riguardano soprattutto loro: il fatto che i giovani vadano in piazza, protestino, lo considero un fatto positivo per la democrazia come peraltro mi pare abbia detto ieri il presidente della Repubblica. Ascoltare la loro voce è un nostro dovere». Così il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, a margine di Italia domani”,  l'iniziativa della Presidenza del Consiglio sul Pnrr in corso a Palermo. 

Alternanza scuola-lavoro solo in aziende certificate: dopo la morte del 18enne controlli in tutt'Italia

«Se non cambaeià, lotta dura sarà». Questi i cori che accompagnano i movimenti degli studenti romani nel corteo che è partito da Piramide, a Roma, e ha raggiunto la sede del ministero dell'Istruzione. L'iniziativa è capitanata dagli esponenti del movimento La Lupa e dalla rete degli studenti medi. La lotta degli studenti non si arresta dopo la morte di Lorenzo Parelli, 18enne deceduto in fabbrica durante uno stage. Oggi gli studenti protestano quindi contro il sistema dell'alternanza scuola-lavoro, gli scontri avvenuti con la polizia nelle piazze, e soprattutto contro la decisione del ministro Patrizio Bianchi di far riprendere gli esami scritti per la maturità. «Non è possibile questa modalità dopo due anni di pandemia.

Il governo non sta investendo su di noi e sulla scuola. A questo diciamo diciamo no. La mobilitazione inizia oggi ma non ci fermeremo qui», urlano gli studenti.

«Non si tiene conto delle difficoltà degli ultimi anni, un esame privo di senso - denunciano gli studenti -. Il ministro continua a non convocarci per prendere le decisioni, per questo siamo disposti a mobilitarci finchè questo non avverrà». «Una proposta che se confermata, fa ben capire che il ministro non ha idea di ciò che è successo nelle scuole negli ultimi anni e qual è la situazione ora - dichiara Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell'Unione Degli Studenti - Non vengono considerate le difficoltà didattiche, dell'apprendimento ed emotive vissute». «Non riteniamo che il percorso degli studenti si possa valutare attraverso questa modalità di esame - continua Bianca Chiesa, dell'UdS - Al contrario sosteniamo un approccio che garantisca al soggetto in formazione di apportare elementi di soggettività e pensiero critico al processo valutativo, valorizzando la multidisciplinarietà e il totale percorso di studi dello studente. «Da mesi le studentesse e gli studenti del paese si mobilitano esprimendo la necessità di cambiare il modello di scuola nel nostro paese - conclude Redolfi - Il Ministro continua però a non ascoltare le studentesse e gli studenti e a non convocare le associazioni studentesche. Per questo oggi eravamo nelle piazze di tutto il paese e la prossima settimana e venerdì 11 continueremo a mobilitarci in tutte le piazze del paese finché non ci sarà data la voce che ci spetta.

Studenti in piazza anche a  Palermo per la manifestazione nazionale contro gli esami di maturità. Circa 200 ragazzi si sono radunati in piazza Verdi, davanti al teatro Massimo, dove  si terrà un incontro sul Pnrr organizzato dalla Presidenza del Consiglio, alla presenza del ministro Andrea Orlando. Gli studenti, che contestano anche l'alternanza scuola-lavoro, si sono poi mossi in corteo. 

 Una settimana dopo le tensioni con le forze dell'ordine, a Torino gli studenti sono tornati a manifestare per Lorenzo Parelli,  il 18enne morto durante uno stage aziendale in un incidente sul lavoro a Udine. Sono un migliaio i giovani che si sono radunati in piazza XVIII Dicembre e che stanno per dare vita a una passeggiata consapevole, come la manifestazione è stata ribattezzata dopo gli incontri di ieri in Questura e Prefettura perché le attuali norme per contenere la pandemia, col Piemonte in zona arancione, vietano i cortei. Per verificare il rispetto del diritto di manifestare in piazza sono presenti, con tanto di pettorine, anche gli osservatori di Amnesty International. «Per noi questo è un corteo vero e proprio - rivendicano gli studenti scesi in piazza questa mattina - Siamo determinati a ricordare che di lavoro e scuola non si muore». Concetto ripreso nello striscione in testa al serpentone, che dovrebbe raggiungere il Campus Einaudi passando nei pressi della sede regionale del Miur e dell'Unione Industriale. 

Oltre 100 studenti hanno partecipato a Firenze alla manifestazione indetta dalla Rete degli studenti medi contro le nuove indicazioni sulla maturità 2022 e il ripristino della prima e seconda prova. Gli studenti hanno sfilato da piazza San Marco per raggiungere piazza Santo Spirito. «Non pagheremo sulla nostra pelle le scelte di una classe politica che non ci ascolta - hanno detto gli studenti -. Siamo stanchi: dopo due anni di pandemia, due anni di instabilità e soprattutto dopo due anni nei quali istituzioni e amministrazioni hanno dimostrato tutta la loro mediocrità nell'affrontare le problematiche del sistema scuola, non staremo zitti davanti all'ennesima trovata del ministero». 

«Gli immaturi siete voi», «il ministro Bianchi non ci ascolta», «noi vogliamo una scuola pubblica, laica e solidale» sono alcuni degli slogan comparsi su striscioni e cartelli questa mattina a Perugia durante la manifestazione provinciale indetta dall'Unione degli studenti. Partiti da piazza Partigiani, con un corteo sono poi arrivati in piazza Italia per far sentire la loro voce «a difesa della scuola che vorrebbero» e «stremati» da pandemia e Dad. «Dopo due anni di didattica a distanza - spiegano i rappresentanti dell'Unione degli studenti - il Ministero sceglie di decidere da solo, senza consultare chi ha subito mesi di incertezze, senza sapere se il giorno dopo sarebbe dovuto andare a scuola e che ha subito di più le ricadute psicologiche della pandemia». Studenti che inoltre chiedono «l'eliminazione degli scritti dalla maturità» e che il ministro «si confronti» con loro. «Chiediamo - aggiungono - che ci venga data voce quando negli ultimi mesi le uniche risposte che abbiamo avuto sono state silenzi e manganelli».

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