Abolire il metro di distanza come misura anti Covid per un rientro a scuola a settembre al 100%. A chiederlo è Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi, in un'intervista rilasciata a InBlu2000, perché «gli spazi a scuola sono quelli che sono». Giannelli aggiunge come la scelta di far tornare in classe i ragazzi a cinque settimane dalle fine dell'anno scolastico sia «una scelta politica che si effettua tenendo presente i pro e contro» e «ha un valore simbolico. Tutti noi speriamo che per settembre si riesca a raggiungere l'immunità di gregge».
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Sul fronte vaccini invece sempre Giannelli fa sapere come ad aver ricevuto la prima somministrazione sarebbe stato circa il 77% del personale scolastico, calcolando anche i dipendenti delle mense, i lavoratori socialmente utili, i supplenti e anche quelli che non insegnano.
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Alla sua voce si aggiunge quella di Mario Rusconi, presidente dell'Associazione nazionale presidi di Roma e Lazio. «L'annuncio del Governo che i ragazzi possano tornare tutti a scuola, è sicuramente positivo- dice in un intervento a Sky- la scuola è in presenza, fatta di interazione ma molte scuole superiori nelle grandi città non sono in grado di mantenere il distanziamento di 1 metro di distanza». Quindi, denuncia Rusconi, «se dovessero mantenersi gli standard di distanziamento indicati dal Cts e finora in vigore, la riapertura per il 100% degli studenti per molte scuole di Roma e del Lazio il prossimo settembre è pressoché impossibile». Questo perché «le scuole italiane hanno un eccesso di alunni nelle stesse classi e oggi è dannoso dal punto di vista epidemiologico ma è anche una aberrazione dal punto di vista formativo. Avere classi con 28-30 e oltre ragazzi, magari con un disabile, significa avere una fabbrica di dispersione scolastica: non è un problema creato dal Covid, è trentennale ma dobbiamo approfittare del momento e del Recovery per una normalità formativa che vuol dire avere 20-22 alunni per aula, per assicurare loro un destino formativo positivo».
Altro problema non indifferente sarebbe quello dei trasporti pubblici a Roma e nel Lazio in generale, «come ci mostrano molte foto che ci stanno inviando i nostri studenti, costringe a viaggiare su mezzi ultra affollati che non garantiscono minimamente il distanziamento personale». L'augurio finale di Rusconi in definitiva è quello di «aprire un tavolo fra i presidi, dirigenti delle aziende di trasporto, Regione Comuni, Province e Città metropolitana per definire piani di trasporto adeguati e rispettosi delle norme profilattiche sia per gli studenti che per il personale della scuola tutta».
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