Siccità, stato di emergenza? Curcio: «Situazione non cambierà, al lavoro per definire i parametri»

L'Agenzia per il Po ha sconsigliato la navigazione a motore sul fiume. La segnaletica presente non è più attendibile: rispetto a quando è stata fatta c'era molta più acqua

Siccità, stato di emergenza? Curcio: «Situazione non cambierà, al lavoro per definire i parametri»
Mercoledì 22 Giugno 2022, 18:53 - Ultimo agg. 23 Giugno, 00:25
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Lo stato di emergenza per le regioni che stanno soffrendo la siccità sarà un primo passo, amministrativo, per affrontare il problema ma intanto la situazione rimane seria.

La Conferenza delle Regioni ha incontrato il capo della protezione civile Fabrizio Curcio, per definire i dettagli operativi: non è semplice perché non è del tutto chiaro quello di cui ci sarà bisogno nelle prossime settimane, visto anche che le previsioni meteo non autorizzano a pensare a un inversione di tendenza. «Stiamo ragionando sui parametri tecnici per andare incontro alle richieste - ha detto Curcio, al termine dell'incontro - ricordiamoci che lo stato d'emergenza serve a fare delle cose. Si sta lavorando per definire quali sono le attività che seguono allo stato di emergenza, che non è un'idea, ma consiste in una serie di azioni che vanno fatte. Ci stiamo lavorando».

Con la consapevolezza, come hanno ribadito anche i rappresentanti delle regioni, che sarà un'attività che, nel migliore dei casi, occuperà tutta l'estate. Attilio Fontana, presidente della Lombardia, una delle regioni maggiormente in difficoltà, ha detto che la situazione non è mai stata grave come quest'anno. Le Regioni hanno ribadito la necessità di lavorare su due fronti: da una parte garantire l'irrigazione e l'idropotabile, ovvero l'acqua che arriva dai rubinetti nelle case, dall'altra mettere in cantiere una serie di iniziative strutturali, chieste in particolare dal presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, per non passare ogni estate degli anni a venire in emergenza, visto che il cambiamento climatico lascia supporre che non si tratti di un'estate eccezionale, ma che diventi più o meno la regola.

«La scienza è molto chiara - ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans - guardiamo le grandinate in Croazia, le siccità estreme in Italia che stanno portando a un'orribile carenza d'acqua, o al Gota fra in Spagna. Se non è questo il momento di agire sul clima, quando?». Il ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli ha auspicato un percorso che vada verso l'obbligo assicurativo per il settore agricolo, anche perché, secondo le prime stime delle associazioni di categoria, le perdite economiche saranno ingenti e finiranno inevitabilmente per riflettersi sui prezzi sugli scaffali dei supermercati.

Nel bacino del Po, intanto, ogni giorno che passa senza precipitazioni significative, aggrava i problemi. Meuccio Berselli, segretario generale dell'autorità di bacino, parla di una tempesta perfetta: perché negli ultimi 6-8 mesi la neve dell'inverno ha raggiunto un picco del meno 60-70%, influendo negativamente sul riempimento dei grandi laghi, perché non piove da 120 giorni e perché le temperature sono più alte di 3-4 gradi rispetto alla media del periodo.

L'obiettivo, in questa situazione, è far sì che nella zona del Delta ci sia una portata minima garantita, sia per contrastare la risalita del cuneo salino, nemico principale dell'irrigazione dei campi, sia per garantire l'acqua a circa 7-800mila persone che abitano in quell'area e che si servono degli impianti di potabilizzazione.

L'Agenzia per il Po ha sconsigliato la navigazione a motore sul fiume: i livelli, infatti, sono così bassi che in alcune zone ci sono fondali minori di 50 centimetri, anche all'interno del canale navigabile. La segnaletica presente non è più attendibile: adesso, rispetto a quando è stata fatta, è un altro fiume. Una delle questioni che, allo stato, preoccupa maggiormente è però quella relativa all'approvvigionamento idrico delle case. Alcune aree del Piemonte, della Lombardia e dell'Emilia-Romagna sono osservate speciali e moltissimi Comuni hanno già emesso delle ordinanze che vietano l'uso dell'acqua per gli scopi non indispensabili. Il Comune di Cuneo, per precauzione, ha deciso di chiudere le fontane pubbliche, mentre rimarranno in funzione le fontanelle delle aree verdi.

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