Spostamenti regioni, la vacanza è legale se c'è una Spa: così gli alberghi aggirano i divieti

Spostamenti regioni, la vacanza è legale se c'è una Spa: così gli alberghi aggirano i divieti
di Claudia Guasco
Martedì 2 Febbraio 2021, 06:54 - Ultimo agg. 11:33
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«Vacanza termale in un paesaggio da sogno. Una delizia per occhi, corpo e cuore. Potete raggiungerci nel pieno rispetto del Dpcm». L'annuncio dell'Adler Resort Thermae, immerso nella meravigliosa campagna della provincia di Siena, è la dimostrazione che, se il Covid ha raso al suolo il settore alberghiero, c'è una nicchia che resiste. Quella del turismo termale e curativo. Con le piste da sci deserte e le città d'arte congelate dal divieto di spostarsi da una Regione all'altra, secondo Federalberghi a Roma un hotel su quattro non riprenderà l'attività, a Venezia le presenze sono crollate del 90% e Milano ha perso l'85% del fatturato. La montagna è in ginocchio, in Trentino 700 alberghi non hanno aperto e 12 mila persone sono rimaste senza lavoro. Ma c'è chi non si arrende e per salvare la stagione punta tutto sul pacchetto «trattamenti fisioterapici e cure disponibili».

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FANGHI E MASSAGGI
Come spiegano i gestori, l'Adler Thermae è «presidio medico: pertanto è consentito lo spostamento con una prescrizione medica per cure termali di balneoterapia redatta dal proprio medico curante oppure l'autocertificazione per viaggio per motivi di salute con menzione della balneoterapia con finalità preventive e profilattiche, terapie per le quali la struttura è regolarmente autorizzata».

Insomma, basta scegliere la zona e trovare l'albergo adatto e con la semplice autocertificazione, o ancora meglio con la prescrizione del medico, è possibile andare in vacanza in un'altra Regione. Il decreto stabilisce infatti che si possano valicare i confini per «comprovati motivi di lavoro, salute o necessità». E qui, appunto, entra in gioco la salute. Basta autocertificare di doversi sottoporre a fanghi e massaggi per il mal di schiena, patologia frequente in epoca di lavoro al tavolo della cucina non proprio ergonomico, ed è possibile trascorrere un fine settimana di relax in albergo. Cinquanta minuti di trattamento e poi tutta la giornata libera per stare all'aperto, rilassarsi, fare una bella ciaspolata nella neve.

 

L'Hotel Tirler, all'Alpe di Siusi in Alto Adige, propone per l'inverno 2021 l'offerta fisio: ha reclutato il dottor Matteo Cencioni, fisioterapista e osteopata, e offre un pacchetto di tre notti con spa e trattamenti su misura. «Raggiungeteci tranquillamente per motivi di salute, alleviate dolori e godetevi giorni indimenticabili nelle Dolomiti. Vi aspettiamo!». L'hotel Mioni Royal San a Montegrotto Terme, in provincia di Padova, gioca una doppia carta per chi viene da fuori Regione: salute e lavoro. Prima possibilità: «Venire da noi è un giustificato motivo per lo spostamento. Sarà sufficiente un'autocertificazione per motivi di salute, dove si specifica che ci si sposta per praticare balneoterapia termale o cure termali, presso la nostra struttura, oppure la prescrizione del medico curante, con le specifiche della cura a cui sottoporsi». E poi c'è l'opzione professionale: «Mioni Royal San è la location ideale anche per organizzare attività per il team building aziendale, la formula Spa day e Team building prevede l'ingresso alle piscine e alla nuovissima spa». Una struttura di Abano Terme si è spinta oltre, lanciando la proposta vacanze di Natale in cui pubblicizzava il menù di gala la Vigilia e a Capodanno, libero accesso a spa, piscine termali e palestra. «Sai che il trattamento termale di fango-balneo terapia stimola le funzioni immunitarie? E sai che basta un'impegnativa per la fangoterapia o una prescrizione per terapie termali come motivo medico per spostamenti tra Regioni?», recitava l'accattivante pubblicità anti-Covid. Ma se l'iniziativa imprenditoriale è legittima, pensare di aggirare il Dpcm e andare allegramente in vacanza ignorando i confini può costare caro.


MULTE SALATE
Lo sanno bene otto amici di Milano che la scorsa settimana hanno sconfinato in Trentino per soggiornare in un hotel a cinque stelle, con tanto di certificato che però non è bastato a salvarli da una multa salata. È accaduto in val Rendena, dove la polizia locale della Valle del Chiese ha fermato gli otto turisti fuorilegge per poi sanzionarli. I lombardi erano partiti dai dintorni di Milano con tre diverse auto ed erano diretti tutti nello stesso albergo di Pinzolo, ma gli agenti li hanno fermati per sottoporli a un controllo, visto che gli spostamenti tra Regioni erano consentiti unicamente per motivi di lavoro, salute o stato di necessità. Per il gruppo di amici è quindi scattata una multa di oltre 500 euro a testa. Gli otto avevano esibito certificati per finte cure mediche. In realtà, volevano solo farsi fare massaggi nell'area relax di lusso.

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