Strage di Pioltello, la perizia: «Usura e scarsa manutenzione su tre chilometri di rotaia»

Strage di Pioltello, la perizia: «Usura e scarsa manutenzione su tre chilometri di rotaia»
Martedì 11 Dicembre 2018, 17:41
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MILANO Quel giunto era in cattive condizioni e non si trovava in una posizione qualsiasi: era nel cosiddetto “punto zero”, che identifica il luogo preciso dove, lo scorso 25 gennaio, a Pioltello si è staccato un pezzo di rotaia di 23 centimetri causando di deragliamento del treno 10452. Drammatiche le conseguenze, tre morti e cinquanta feriti. A confermare lo stato di trascuratezza della linea sono le prime relazioni depositate dagli esperti nell’ambito della maxi consulenza disposta dalla Procura di Milano per accertare le cause del disastro ferroviario.

GIUNTI DANNEGGIATI
Il giunto ma anche problemi di usura e di scarsa manutenzione sul tratto ferroviario sono le presunte cause evidenziate dagli esperti. Nei mesi scorsi nelle relazioni sui cosiddetti «accertamenti irripetibili», alla presenza dei legali di indagati e persone offese, erano già emersi alcuni dettagli sul cattivo stato del giunto collocato nel “punto zero”. Ora si scopre che i periti, anche attraverso diverse fotografie, avrebbero verificato che già 400 metri prima dell’area critica erano presenti delle «testate allentate», simili a quelle della giuntura sopra la quale si è spezzata la rotaia.
Le immagini sono la prova visiva dell’usura e della scarsa manutenzione del tracciato ferroviario di circa tre chilometri posto sotto sequestro. Nella rotaia del giunto incriminato, sempre stando ai consulenti dei pm, erano presenti anche una crepa e un «foro ovalizzato». Inoltre anche il giunto «gemello», ossia quello collocato alla stessa altezza sull’altra rotaia, presentava, stando alla consulenza e come era già emerso dalle analisi, un problema di usura, tanto che nella rotaia sarebbe stata individuata una crepa di circa tre millimetri. Le pessime condizioni del giunto, sotto il quale era stata collocata una zeppa «tampone», stando alle indagini, sarebbero state segnalate mesi prima dell’incidente, ma l’intervento di sostituzione sarebbe stato programmato in tempi troppo lunghi. Nell’inchiesta, con le accuse di disastro ferroviario e omicidio colposo, sono indagate otto persone: due manager e quattro tecnici di Rete ferroviaria italiana e due manager di Trenord, oltre alle due società.
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