Stresa, stuprata da 4 amici sulla spiaggia libera: «Una ragazza mi umiliava e li incitava»

Gli indagati sono 4 tra i 19 e i 25 anni. Nel gruppo ci sarebbe anche una donna che la vittima conosceva: "Le ho chiesto aiuto, ma lei non ha fatto niente".

Stresa, stuprata da 4 amici sulla spiaggia libera: «Una ragazza mi umiliava e li incitava»
di Giacomo Nicola
Domenica 10 Luglio 2022, 08:03 - Ultimo agg. 11 Luglio, 09:05
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Sono quattro le persone indagate con l'accusa di aver violentato un'amica in spiaggia, a Stresa. Una di loro è una ragazza, che avrebbe umiliato la vittima, tenendola ferma mentre il branco abusava di lei. Lo stupro di gruppo sarebbe avvenuto la notte tra venerdì 24 e sabato 25 giugno, vicino al lago Maggiore, in un tratto di spiaggia libera. La vittima, 20 anni, ha impiegato due giorni a mettere insieme i ricordi, un po' sbiaditi, e a vincere le paure per sporgere una denuncia che - sapeva - avrebbe fatto rumore. Soprattutto in una cittadina piccola come Stresa.

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GLI ABUSI
L'episodio sarebbe avvenuto in spiaggia sul Lago Maggiore. I protagonisti sarebbero quattro giovani, tra i 19 e i 25 anni, tutti stranieri, di origine latino americana. Dopo aver trascorso la serata in alcuni locali, avrebbero terminato il giro in riva al lago. Sono tutti residenti a Stresa e nel gruppo ci sarebbe anche una donna, che la vittima conosceva e ha indicato come complice del branco. «Le ho chiesto aiuto, ma lei non ha fatto niente. Anzi, aiutava gli altri mentre mi violentavano», ha detto.
Sarebbe proprio sul lungo lago che, stando al racconto della giovane, è stato commesso il reato. La ragazza ha denunciato ai carabinieri l'episodio due giorni dopo. Avrebbe parlato di violenze ripetute. Il branco, a turno, avrebbe approfittato di lei: «Un gruppo di amici mi ha violentato mentre eravamo in spiaggia. Sono sconvolta». Così, sono partite le indagini dei militari della stazione di Stresa e dei colleghi del comando provinciale di Verbania per avere riscontri in base al racconto della giovane. A coordinare gli accertamenti, la procuratrice di Verbania, Olimpia Bossi.
La vittima non avrebbe dei ricordi chiari della serata e avrebbe preso coscienza dell'accaduto solo nelle ore successive.

Sospetta di essere stata drogata: «Avevo come dei vuoti. Non ero in me. Forse mi hanno messo qualche sostanza nel bicchiere». Da qui la decisione di sottoporsi, oltre alle visite necessarie, anche ad accertamenti di carattere tossicologico. Di sicuro tutto il gruppo aveva fatto uso abbondante di alcol. «Ero con delle persone che ritenevo mie amiche, non avrei mai immaginato che potessero fare una cosa simile», avrebbe detto la ragazza. Nei giorni scorsi, tutti e quattro i giovani sono stati sentiti dai carabinieri. La vittima avrebbe raccontato anche che la giovane complice del branco avrebbe avuto gesti umilianti nei suoi confronti e incitato il gruppo a proseguire nella violenza. In un frangente l'avrebbe anche tenuta ferma per agevolare il compito agli altri. La notizia si è sparsa tra i giovani della piccola cittadina sul lungolago, scatenando sconcerto tra le comitive: «Non avremmo mai immaginato che un episodio del genere potesse avvenire qui da noi».

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