Truffe agli anziani per favorire i clan: 51 arresti tra Napoli, Milano

Truffe agli anziani per favorire i clan: 51 arresti tra Napoli, Milano
Venerdì 8 Novembre 2019, 10:14 - Ultimo agg. 13:04
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Dalle prime ore di questa mattina, nelle provincie di Napoli e Milano, e in Spagna, è in corso un'operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Milano che stanno eseguendo due provvedimenti cautelari emessi dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Dda partenopea, nei confronti di 51 persone, ritenute a vario titolo responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla truffa in danno di persone anziane, con l'aggravante per 14 di loro di favorire il clan camorristico «Contini». 

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Il clan «Contini» opera nel territorio dell'area metropolitana di Napoli e in particolare nei quartieri Vasto, Arenaccia, San Giovannello e Borgo Sant'Antonio Abate. Nell'operazione odierna, oltre ai rilievi di tipo mafioso, per 17 tra gli indagati è stata contestata anche l'aggravante della transnazionalità. All'operazione partecipano anche i Carabinieri di Bergamo e la Squadra Mobile di Genova, che si sono occupati di alcuni singoli episodi di truffa. 

La truffa era ocsì organizzata. Le telefonate partivano da call center localizzati in Italia e all'estero. Le vittime erano anziani, persone sole alle quali veniva detto che qualche parente aveva avuto un incidente o si trovava in grande difficoltà. E così partiva la truffa e gli anziani pur di
salvare il loro congiunto davano soldi, gioielli, finanche la fede nuziale del marito o della moglie morti. Un'azienda del crimine che riusciva a fruttare in alcuni casi anche 200mila euro a settimana e che era sotto la regia del clan Contini. C'è tutto questi dietro le ordinanze, oltre 50, scattate oggi in tutta Italia. Una rete che non fa capo al crimine occasionale ma a una sorta di settore di specializzazione della camorra, dell'Alleanza di Secondigliano e del clan Contini. I truffatori parlavano in italiano ma anche in spagnolo, in inglese. Voci persuasive, personaggi ben vestiti, schede telefoniche che venivano utilizzate un solo giorno e poi venivano buttate. Una indagine partita nel 2015 su singoli episodi che poi si è scoperto facevano parte di un'unica regia del clan.

 

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