Turisti in fuga da San Benedetto del Tronto: in spiaggia non c'è posto, i clienti disdicono gli hotel e tornano a casa

Turisti in fuga da San Benedetto: in spiaggia non c'è posto, i clienti disdicono gli hotel e tornano a casa
Turisti in fuga da San Benedetto: in spiaggia non c'è posto, i clienti disdicono gli hotel e tornano a casa
di Laura Ripani
Mercoledì 10 Agosto 2022, 17:20 - Ultimo agg. 12 Agosto, 10:31
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SAN BENEDETTO - Turisti con la valigia in mano: sono quelli che si incontrano davanti agli chalet e cercano disperatamente un posto-ombrellone ma anche quelli che, nelle hall degli alberghi aspettano di tornarsene a casa. Coinvolge tutta la città - non solo i concessionari di spiaggia - il caso delle file di ombrelloni che sono state rimosse per l’occupazione abusiva di suolo demaniale. Lo diventa a ridosso del Ferragosto quando c’è maggiore necessità di accoglienza.

La protesta

E se a perdere le staffe è un imprenditore come Nicola Mozzoni, presidente dell’Assoalbergatori, dotato di una pazienza di Giobbe, ecco che la situazione evidentemente è precipitata. «Gli hotel - spiega - o hanno uno chalet dell’albergo o sono collegati a stabilimenti balneari ai quali prenotano un certo numero di ombrelloni più o meno in base alle camere: da noi, al Relax, sono 120 quelli che servono.

Ma quasi tutti gli alberghi più grandi offrono il servizio completo con la spiaggia. Questa situazione, con il dimezzamento in alcuni casi della disponibilità o con il restringimento dello spazio vitale tra gli ombrelloni ci sta mettendo in ginocchio: i turisti se ne vanno. Per l’intera città di San Benedetto è un enorme danno economico e di immagine, non possiamo aspettare: Ferragosto è tra una settimana. L’amministrazione deve prendere in mano la situazione, il sindaco deve intervenire o accordando una deroga al Piano di spiaggia almeno fino alla fine del mese, poi a settembre ci vedremo per risolvere la situazione, o la Capitaneria magari con la mediazione politica ci deve concedere 20 giorni di tempo per rimuovere gli ombrelloni almeno per far passare questo periodo». Insomma nessuno nega che i concessionari, consapevolmente o no, si sono allungati vedendo che i lavori anti erosione avevano regalato diversi metri di arenile. E per giunta, con il tutto esaurito che si sta verificando, sono pronti a pagare il canone anche l’eventuale aggiunta di altro spazio. Solo che sarebbe necessaria un’assunzione di responsabilità visto che il Piano spiaggia, datato 2010 nella zona del cosiddetto Comparto 1, all’estremo nord della città, non consente neppure di chiedere maggiori spazi.

 


Lo stallo

E mentre quindi si fanno i conti con le disdette in hotel, anche gli stabilimenti non sanno più dove mettere i loro clienti storici stagionali, figuriamoci quelli occasionali o pendolari che rappresentano però il valore aggiunto. Ieri molti si aggiravano sul lungomare passando di stabilimento in stabilimento, ricevendo solo dinieghi. Tra i timori dei titolari poi c’è quello che anche molti, pressati come sardine per recuperare spazi o quelli senza più posto, se ne vadano facendo causa o senza onorare il dovuto visto che non è possibile prestare il servizio. Aver venduto poi ombrelloni su uno spazio abusivo potrebbe addirittura configurare la truffa. Insomma è la settima di Ferragosto e la spiaggia è nel caos più totale.

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