Uccide il padre nel sonno a coltellate, arrestato ventenne. Il cugino: «Non accettava la nuova compagna»

Uccide il padre nel sonno a coltellate, arrestato ventenne a Messina
Uccide il padre nel sonno a coltellate, arrestato ventenne a Messina
Sabato 29 Agosto 2020, 10:56 - Ultimo agg. 14:23
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Ha ucciso il padre a coltellate nel sonno. È accaduto la notte scorsa a Spadafora (Messina): poco dopo le 4 a seguito di una chiamata al numero unico di emergenza 112, i Carabinieri della Compagnia di Milazzo sono intervenuti in un'abitazione di Spadafora poiché era stato segnalato l'accoltellamento di un uomo. I militari sono giunti sul posto in pochissimi minuti dalla chiamata ed unitamente ai sanitari dell'ambulanza del 118, arrivata poco dopo, hanno constatato la presenza del cadavere del 59enne Pierluigi Mollica, originario di Messina, residente nel comune di Spadafora con la convivente e i 2 figli, di 20 e 17 anni.

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Fermato dai carabinieri il figlio Gabriele Mollica, 20enne -sospettato dell'omicidio del padre- e risalire alla possibile dinamica del delitto, che sarebbe maturato nell'alveo familiare a causa di dissidi familiari tra padre e figlio. «In particolare nel cuore della notte, armato di un coltello, il giovane ha aggredito nel sonno il padre colpendolo con alcuni fendenti -dicono- Nella circostanza la vittima ha provato a difendersi ingaggiando una colluttazione con il figlio prima di cadere a terra esanime». Il ragazzo è stato arrestato per il reato di omicidio ed trattenuto presso il Comando Compagnia Carabinieri di Milazzo per il prosieguo delle indagini, a disposizione della Procura della di Messina.

L'uomo è stato colpito «con 23 coltellate». «Ho chiamato subito ambulanza e carabinieri - ricorda un cugino parlando con l'ANSA - ma non c'è stato alcunché da fare per mio zio. Per la nostra famiglia è una tragedia. Ho chiesto a mio cugino perché lo avesse fatto, ma era sotto shock e mi ha detto: 'Cosa ha fatto lui non iò. Purtroppo - aggiunge - la verità è che non aveva mai accettato che mio zio si fosse separato dalla moglie e si fosse rifatto una vita. E non voleva che la nuova compagna stesse con loro in casa. Tanto è vero che non voleva mai mangiare a casa e veniva da noi e dagli altri parenti a pranzare e cenare».


 

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