Servono risorse adeguate e linee guida precise per il sistema che in 20 giorni ha accolto 50mila persone in fuga dall'Ucraina, in prevalenza donne e bambini. E Massimiliano Fedriga, il presidente del Friuli Venezia Giulia, 'portà verso l'Italia, ha ipotizzato «altri 80 mila non certificati». Regioni, Comuni, prefetture, terzo settore, famiglie. Uno sforzo generoso e non sempre ordinato che andrà messo a regime nella prospettiva che il flusso in entrata continui a questi livelli, con circa 3mila ingressi al giorno. Sarà un decreto che dovrebbe andare domani in Consiglio dei ministri a definire la strategia. Con oltre 3 milioni di ucraini già fuoriusciti, c'è la preoccupazione di non farsi trovare impreparati. Mentre il premier ceco Petr Fiala ha già detto che non può più accettare nuovi profughi dopo i 270mila già arrivati.
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Le donne rappresentano la metà degli ucraini arrivati, mentre altri 20mila sono minori.
«Chiediamo che siano valorizzate le esperienze già consolidate, con una centralità delle associazioni e degli enti locali», chiedono le ong che fanno parte del Tavolo asilo. Il volontarismo va infatti regolato, tanto più se si tratta di soggetti potenzialmente vulnerabili come donne e bambini scappati dalla guerra che devono essere indirizzati verso ambienti sicuri e certificati. Allo studio una piattaforma informatica nazionale per registrare tutti gli arrivi ed una anche per gestire l'offerta di accoglienza dei privati. Che ha un costo e si stanno così valutando incentivi economici per evitare di gravare sulle famiglie; possibile anche l'assegnazione mensile di un «contributo di autonoma sistemazionè come per gli sfollati ai profughi.
Una soluzione scelta dalla Repubblica Ceca che concede ai rifugiati 200 euro al mese e altri 120 a chi lì accoglie. In Lombardia si contano 11mila arrivi e la Caritas ambrosiana ha iniziato un percorso di formazione e orientamento per le famiglie che hanno dato la disponibilità ad ospitare in affido i minori non accompagnati. Ci sono già 2.100 famiglie pronte ad accogliere. Fedriga torna ad invocare l'Esercito per un »supporto logistico e sanitario«. Altre Regioni come Toscana e Campania hanno sottoscritto convenzioni con gli albergatori. »È inutile andare a cercare nei vari comuni, abbiamo tanti alberghi vuoti. Speriamo solo che sia a spese del Governo«, ha detto il governatore campano Vincenzo De Luca, ipotizzando anche la possibilità di lavori stagionali »nel settore alberghiero, nell'agricoltura».