Vaccini in Lombardia, lo scontro si infiamma. Il sindaco Sala: «Come cittadino lombardo non mi sento tutelato dalla Regione»

Vaccini in Lombardia, lo scontro si infiamma. Il sindaco Sala: «Come cittadino lombardo non mi sento tutelato dalla Regione»
Domenica 4 Ottobre 2020, 19:09
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MILANO È scontro aperto tra il Comune di Milano e la Regione Lombardia sui vaccini antinfluenzali, una polemica che si allarga anche alla campagna del prossimo anno per eleggere il sindaco e all’elezione del nuovo direttore del Piccolo teatro. Dopo il botta e risposta di sabato tra il vicesindaco Anna Scavuzzo e l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera sui vaccini mancanti per il personale di Palazzo Marino, ora è il sindaco ad attaccare. E volano gli insulti. «Da Gallera non mi sento tutelato come cittadino lombardo nel suo ruolo», accusa Giuseppe Sala. Non si può «pretendere» collaborazione istituzionale «da chi nella vita non ha mai agito con “spirito di servizio” ma solo per vanità e ambizione personale», ribatte l’assessore Gallera.
LA LETTERA
Oggetto della diatriba sono i vaccini per i dipendenti di Palazzo Marino. Al Comune è arrivata una lettera per avvisare che non ci sono dosi disponibili extra categoria - ovvero quelle oltre le fasce a rischio - con il suggerimento: se l’amministrazione cittadina «ha qualche accordo preliminare con altra struttura privata, proceda in tal senso». Un’aperta dichiarazione di inadeguatezza, è l’interpretazione del sindaco Sala: «Andiamo alla sostanza, e vorrei che confutassero la mia affermazione, cioè che in questo momento la sanità lombarda sta dicendo ai medici del privato convenzionato che si devono arrangiare con i vaccini», puntualizza a margine della festa per i 159 anni della Polizia locale. «Prego di confutare questa mia affermazione, perché se così è ricorderei loro che li abbiamo chiamati eroi solo pochi mesi fa e adesso gli diciamo arrangiatevi con i vaccini. Poi andiamo a vedere come la Regione ha fatto le gare, andiamo a vedere le gare deserte per i vaccini. Che qualcosa non va assolutamente è certo», rimarca. «Non stiamo facendo politica, se volessi fare campagna elettorale mi sarei già ricandidato - mette in chiaro Sala - Il tema è che stiamo pensando alla salute dei lombardi e la situazione deve rimanere sotto controllo».
«CONSENSO ALLE ELEZIONI»
Ma proprio di «mossa elettorale» parla Gallera. «Ritengo una vergogna assoluta fare campagna elettorale sulla salute dei più fragili», sostiene.
E accusa il sindaco di voler «dare i vaccini ai dipendenti comunali sani sottraendoli agli anziani, ai malati di tumore e alle donne incinte e tutto questo per ottenere il loro consenso alle elezioni comunali dell’anno prossimo». «Capisco che vedere crollare la propria immagine di uomo del fare e di successo sia molto doloroso, al punto di decidere di non ricandidarsi per paura di perdere le elezioni ma in momento ancora critico e delicato per la salute dei nostri concittadini sarebbe necessario una costruttiva collaborazione istituzionale», aggiunge. Secondo Sala «le affermazioni di Gallera sfiorano il ridicolo. Anzi, sono ridicole. Le fa uno che ha fatto politica senza che nessuno se ne accorgesse per un sacco di anni, nel momento in cui ha avuto visibilità mediatica ha pensato di candidarsi per fare il sindaco nel mezzo di una pandemia». Lunedì al cda del Piccolo teatro che dovrà nominare il nuovo direttore - assente da agosto proprio per i veti incrociati - il prossimo match tra Pirellone e Palazzo Marino.
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