Vanessa Zappalà, uccisa dall'ex a Catania. L'amica: «Si appostava sotto casa ma lei diceva: "È solo geloso"»

Vanessa Zappalà, uccisa dall'ex a Catania. L'amica: «Si appostava sotto casa ma lei diceva: "È solo geloso"»
di Veronica Cursi
Lunedì 23 Agosto 2021, 09:01 - Ultimo agg. 1 Ottobre, 11:31
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«Non puoi mostrare il mare che hai dentro a chi non sa nuotare», scriveva così Vanessa Zappalà il 19 luglio sul suo profilo Facebook appena un mese prima di morire. Uccisa a 26 anni da un proiettile mentre passeggiava con gli amici sul lungomare di Acitrezza, in provincia di Catania. A spararle a bruciapelo, secondo le prime testimonianze, sarebbe stato l'ex fidanzato, ora ricercato dai carabinieri. 

Vanessa, diplomata all'istituto tecnico economico "Enrico De Nicola" di San Giovanni la Punta, viveva con la famiglia a Trecastagni, e quel ragazzo l'aveva già denunciato per stalking più di una volta. Tanto che era finito ai domiciliari con il divieto di avvicinamento. Ma non era bastato. Da quando la loro storia era finita sei mesi fa, lui non si dava pace. Lo racconta un'amica disperata sui social. «Quante volte ti mandavo messaggi: "Stai attenta Vane, Vane ho paura".  E tu "tranquilla non mi fa niente, e' solo geloso". Facevi casa e lavoro, una ragazza tranquilla, buona, gentile, educata.

Ho un grande senso di vuoto, di angoscia».

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Gli appostamenti sotto casa

L'amica, una vicina di casa, racconta di quanto Vanessa vivesse nel terrore: «Ti avvisavo ogni sera: "Stai attenta che si apposta sotto casa nostra". E adesso come farò ogni sera ad affacciarmi senza chiederti: "Vane che fai?" E tu: "Niente, fumiamoci una sigaretta nel balcone". Principessa del mio cuore, ogni volta che entrerò al panificio non ti vedrò.

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Stamattina il mio pianto, le mie urla, con mia mamma abbiamo capito tutto senza sapere ancora la notizia». Perché quella di Vanessa, per molti, era una storia già segnata. Lei lo aveva lasciato dopo l'ennesima lite, senza troppe spiegazioni. E lui non si rassegnava. Così si sarebbe presentato mentre Vanessa passeggiava con gli amici vicino al porticciolo e con la scusa di chiederle dei chiarimenti le avrebbe sparato diversi colpi, ferendo di striscio anche un'amica di lei. 

Gli insulti sui social

«Sono sconvolta, ogni mattina mi accoglieva col suo sorriso e la sua gentilezza al panificio», racconta una signora che la conosceva. «Non si può morire così, bastardo devi fare la sua fine», scrivono in molti ricordando quella giovane ragazza che ora sorride dalle foto condivise sui social. Il corpo pieno di tatuaggi. Frasi che raccontano di un mondo, il suo, fatto di sogni e speranze bruciate troppo presto. «Tu vivi nel mio cuore», aveva tatuato sul braccio. Ora lei vivrà nei ricordi di tuti quelli che l'hanno amata. 

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