Verona, lascia il cane dentro l'auto al sole e va in piscina: morto sotto 50 gradi Rhodesian Ridgeback

I testimoni: «È stato tremendo»

Verona, lascia il cane dentro l'auto al sole e va in piscina: morto sotto 50 gradi Rhodesian Ridgeback
Verona, lascia il cane dentro l'auto al sole e va in piscina: morto sotto 50 gradi Rhodesian Ridgeback
Martedì 28 Giugno 2022, 18:04
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Una crudeltà contro gli animali. Una mamma lascia il cane dentro l'auto al sole e porta in piscina la figlia. L'animale ritrovato morto sotto 50 gradi Rhodesian Ridgeback. La segnalazione è arrivata da chi frequenta le le piscine Santini di Verona, che si sono rese conto di quanto stava accadendo e hanno chiamato le forze dell’ordine.
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Verona, cane morto in auto: l'intervento della polizia

Quando gli agenti della polizia locale sono intervenuti hanno provato a salvare il cane.

Sfondati i finestrini, hanno estratto la bestia dall’abitacolo. Ma non c'era più nulla da fare. In città i termometri segnalavano 36°, che diventano anche 50° in un’auto al sole senza ombra, senza alberi, senza finestrini aperti. Dopo aver soccorso il cane, chiamando anche un veterinario, gli agenti poi sono andati alle piscine e hanno diramato l’allarme.

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La proprietaria in lacrime

Messa al corrente al megafono di quanto era accaduto, la proprietaria del cane (una trentenne) si è messa a piangere quanto ha capito cosa era accaduto. 

Cosa prevede il codice

La Locale ha avvisato il pubblico ministero di turno Gennaro Ottaviano che provvederà a denunciare la donna ai sensi dell'articolo 533ter del codice penale per maltrattamento di animale da cui è derivata anche la morte. «Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell’animale».

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Le testimonianze

«Ero andata in piscina con la mia bimba», spiega a L'Arena Arianna Bellomo, commercialista, «e abbiamo sentito l’annuncio con l’altoparlante. I gestori della piscina poi hanno fatto defluire il pubblico da una laterale, non dall’ingresso principale perchè i bambini non vedessero la scena, così cruda. È stato tremendo».
 

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