Zona gialla: entrano Toscana, Abruzzo, Emilia-Romagna e Valle d'Aosta Iss: «Rischio epidemia non controllata e non gestibile»

Calabria e Friuli Venezia Giulia: zona gialla prorogata per altre due settimane

Zona gialla: dalla Toscana all'Abruzzo e l'Emilia Romagna. Quante rischiano l'arancione
Zona gialla: dalla Toscana all'Abruzzo e l'Emilia Romagna. Quante rischiano l'arancione
di Stefania Piras
Venerdì 7 Gennaio 2022, 14:40 - Ultimo agg. 8 Gennaio, 07:27
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Zona gialla e zona arancione: si accendono di nuovo le spie dell' allarme contagi. Il sistema dei colori delle regioni che ci accompagna da due anni (tarato sul virus che causa il Covid e che non era veloce come quello attuale: Omicron e Delta) si azionerà questa settimana per ben quattro regioni (Toscana, Abruzzo, Val d'Aosta ed Emilia Romagna) che attualmente sono in zona bianca e che hanno registrato un'incidenza di casi molto alta, un aumento di ricoveri e di ingressi nelle terapie intensive tale da proiettarle rapidamente verso scenari peggiori. Era il caso del Piemonte sette giorni fa: era in zona bianca ma con numeri simili a quelli del Veneto, che una settimana fa era una regione proiettata verso l'arancione. 

Iss in allarme - Anche il report settimanale dell'Istituto superiore di sanità conferma che la soglia di attenzione si sta alzando: «Si osserva un drastico peggioramento dell’epidemia», esordisce il report in cui si ammette che il tracciamento è saltato. «Per la prima volta si osservano segnali plurimi di allerta a livello regionale nelle attività di sorveglianza e indagine dei contatti che porta in numerose regioni il non raggiungimento della qualità minima dei dati sufficiente alla valutazione del rischio e la conseguente classificazione a rischio non valutabile che equivale a rischio alto», si legge. Una delle conclusioni a cui arrivano i sanitari che hanno compilato il report è il rischio alto, appunto, cioè «una epidemia non controllata e non gestibile». Motivo per il quale, Silvio Brusaferro (presidente dell'Iss) chiede «misure di mitigazione significative», che comprendono ma non si esauriscono nel «rigoroso rispetto delle misure comportamentali individuali e collettive, ed in particolare distanziamento interpersonale, uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani, riducendo le occasioni di contatto ed evitando in particolare situazioni di assembramento». 

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Lunedì ci sarà il passaggio dal bianco al giallo per le regioni Abruzzo, Toscana, Valle d'Aosta ed Emilia Romagna. La fotografia del cambio colore dell'Abruzzo, per fare un esempio, è tutta qui: in sette giorni i pazienti ospedalizzati sono passati da 194 a 298: quelli in area non critica sono cresciuti del 51%, mentre quelli in terapia intensiva sono aumentati del 25%.

Sono già gialle, invece, Calabria, Friuli Venezia Giulia (queste due per altri 15 giorni)LazioLiguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia, Veneto e le Province autonome di Trento e di Bolzano. Saranno quindi in tutto 15 le regioni italiane in zona gialla. Anche se alcuni territori stanno segnalando situazioni molto critiche, oltre soglia (verso l'arancione, per intenderci): Liguria, in primis ma anche Piemonte, provincia autonoma di TrentoCalabria e Marche. La Provincia di Bolzano, in zona gialla dal 6 dicembre 2021, è l'unico territorio in Italia dove l'Iss registra dati in controtendenza rispetto al trend nazionale: l'Rt si abbassa e i casi sono in discesa. 

Dove gli ospedali sono più in affanno? La Provincia autonoma di Trento, seguita dalle Marche e dal Piemonte registrano questa settimana i valori più alti rispetto all'occupazione di posti letto per malati Covid nelle terapie intensive: la PA Trento è al 27,8% (rispetto alla soglia gialla del 10%), le Marche al 23,9% e il Piemonte al 21,7%. La maggiore occupazione dei reparti di area medica si registra invece in Val d' Aosta (al 42,4% rispetto alla soglia gialla del 15%), Liguria (34,2%) e Calabria (33,7%). La Sicilia ha quattro comuni già in zona arancione. E persino la Campania, che è in zona bianca, registra un aumento di ricoveri preoccupante (i dati aggiornati a ieri segnalano il 10% delle terapie intensive occupate e il 20% dei reparti ordinari). 

Le incidenze dei casi più alte si registrano in Toscana (2680), Lombardia (2578,1) e Valle d'Aosta (2255,9).

Il valore a livello nazionale è pari a 1669 casi per 100mila abitanti. Emerge dal monitoraggio Iss-ministero della Salute all'esame della cabina di regia.

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Per capire com'è la situazione bisogna guardare alla capacità di assistenza degli ospedali. E non è solo una questione di posti letto e reparti che si stanno riempiendo, alcuni in modo rapido e preoccupante al punto da bloccare le accettazioni (i casi di Napoli e Palermo sono eloquenti), ma anche un problema di personale sanitario che si sta contagiando perché inevitabilmente più esposto al virus e che quindi rischia di lasciare sguarniti quegli stessi reparti. «Oltre 6.000 operatori sanitari in più sono stati infettati in sole 72 ore, di cui oltre 5mila infermieri», ha denunciato oggi il sindacato Nursing Up sulla base di un'analisi dei dati della Sorveglianza dell'Istituto Superiore di Sanità. 

La situazione delle Regioni che cambiano colore

Toscana

I valori più alti dell' incidenza di casi Covid-19 sono registrati questa settimana in Toscana (2680 casi per 100mila abitanti). Le terapie intensive sono piene al 17% e i reparti ordinari al 18%. 

Val d'Aosta

La maggiore occupazione dei reparti di area medica si registra in Val d' Aosta (al 42,4% rispetto alla soglia 15%). Con i ricoveri sopra al 30% (e le rianimazioni piene oltre il 20%) si passa in zona arancione. La Val d'Aosta è in zona bianca e andrà in zona gialla da lunedì. 

Emilia Romagna

«Stimiamo una prevalenza della variante Omicron attorno al 70%», ha detto l'assessore regionale alla salute dell' Emilia- Romagna Raffaele Donini oggi in conferenza stampa, sottolineando l'impennata dei casi in tempi brevissimi: «Era al 7% la prima settimana, al 15% la seconda, mentre ora è quasi tutto Omicron», commenta.

Abruzzo

L' Abruzzo da lunedì sarà in zona gialla. Il monitoraggio settimanale dell'Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute, infatti, ha certificato il peggioramento cui si assiste ormai da settimane. Oltre le soglie limite sia il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva sia quello relativo all'area non critica. Il totale dei casi di Covid-19 accertati dall'inizio dell'emergenza, a fine febbraio 2020, ad oggi supera quota 130mila e arriva a 130.440. Di questi, 23.867 - pari a quasi il 20%, cioè uno su cinque - sono emersi solo nell'ultima settimana, in assoluto quella caratterizzata dai numeri più alti. La variazione dei nuovi casi registrati nell'ultima settimana, rispetto ai sette giorni precedenti, è pari al +120%. In sette giorni i pazienti ospedalizzati sono passati da 194 a 298, con una variazione del 50% circa: quelli in area non critica sono cresciuti del 51%, mentre quelli in terapia intensiva sono aumentati del 25%. Diciannove i decessi dell'ultima settimana; nella precedente erano stati undici. Il maggior numero di nuovi casi dell'ultima settimana è emerso nel Chietino (+7.840), seguito dal Pescarese (+5.858), dal Teramano (+5.360) e dall'Aquilano (+3.484). 

Bollettino Lazio di oggi 7 gennaio: 11.905 nuovi casi (8.366 a Roma) e 11 decessi (+4). Crescono anche le terapie intensive: 190 (+6)

Report settimanale dell'Iss

Le fasce d'età più colpite, secondo il report settimanale dell'Iss, sono quelle dei giovani: al primo posto la fascia 20-29 anni, poi la 10-19 anni e quella dei trentenni. Ma cominciano a essere coinvolti anche i gruppi dei quarantenni e dei cinquantenni, sottolinea Silvio Brusaferro nel consueto video diffuso dal Ministero della Salute. Nel report ci sono Regioni che in prospettiva, se non riusciranno a contenere i contagi, aumenteranno il rischio di saturare i propri ospedali nel giro di 4 settimane. Campania, Umbria e Marche sono le Regioni che hanno la più alta probabilità di saturare i reparti ordinari. L'Umbria, che è attualmente in zona bianca, ha l'Rt più alto in assoluto: pari a 1,9. Viene calcolato abbia una probabilità del 100% di riempire i posti letto in area medica. La situazione attuale in Umbria è questa che vediamo nel grafico in basso. I numeri sono da zona gialla, a poca distanza dalla zona arancione per cui i parametri sono terapie intensive occupate oltre o al 20% e ricoveri sopra al 30%. 

Umbria 

Campania

La Campania ha una probabilità, viene calcolato, del 90% di occupare i reparti ordinari degli ospedali. La previsione è in linea con l'allarme arrivato dai medici napoletani ieri

Marche

Le Marche attualmente in zona gialla, secondo la previsione dell'Iss, se la situazione non cambia entro un mese hanno l'80% della probabilità di saturare i reparti in area medica e il 60% di riempire le rianimazioni.

Le altre regioni 

Lazio

Il Lazio è classificato come Regione a rischio alto. 

Lombardia

Sono 18.667 i nuovi positivi nelle ultime 24 ore in Lombardia, praticamente una persona su quattro (il 24,9%). L'indice Rt è  pari a 1,88.

Piemonte

Le 211 persone morte per Covid nell'ultimo mese in Piemonte avevano tutte più di 50 anni, e di queste 119 non erano vaccinate. La mortalità fra i non vaccinati è 12 volte superiore. In coloro che invece hanno completato il ciclo vaccinale (con monodose/doppia dose) la riduzione del rischio di mortalità è pari al 92%.

Liguria 

La Liguria è in zona gialla, nonostante abbia numeri più da zona arancione. 

Calabria

In Calabria, dove si rimarrà in zona gialla per altre due settimane, c'è stato un aumento considerevole di somministrazioni di vaccino nei primi giorni dell'anno: la sensibilità sta cambiando. 

Friuli Venezia Giulia

In Friuli Venezia Giulia la zona gialla è prorogata per 15 giorni. 

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