Addio a Piermario, storico libraio di Latina: i ricordi e la lettera d'addio

Addio a Piermario, storico libraio di Latina: i ricordi e la lettera d'addio
di Monica Forlivesi
Lunedì 25 Luglio 2022, 09:35
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Piermario non c'è più. A Latina per tanti non serve neppure aggiungere il cognome, Piermario è lui. Io nostro libraio, il nostro chitarrista, uomo di raffinata cultura e capace di analisi taglienti, mai superficiali. Capace di amare e di litigare con identica passione, unico e autentico.
Piermario De Dominicis aveva 67 anni, è stato il libraio di intere generazioni, prima in centro, poi al LatinaFiori, infine nella sua amata libreria in via Armellini dove potevi trovarlo seduto al tavolino sotto al porticato a parlare di letteratura, musica e politica con il Premio Strega Antonio Pennacchi o con un giovane appassionato di arte o di cultura. Era così Piermario, accogliente per vocazione, pronto a consigliarti un titolo, a proporti un libro, a raccontartelo fino a fartelo desiderare, da Eureka Street di Robert Mc Liam Wilson a Il Profumo di Süskind.
Nella notte tra sabato e domenica la sua scomparsa, il fratello Marcello lo aveva raggiunto a Modena, la città di sua moglie Alessandra. Si erano sposati da poco, il 6 giugno scorso, un amore da romanzo, il grande amore della vita: fidanzati da ragazzi, quasi 50 anni fa, si erano poi lasciati e persi di vista. «Un grosso errore» raccontava lui, poi il nuovo incontro 40 anni dopo, nessun dubbio, nessuna esitazione, la vita che riparte con rinnovata forza, lo lascia scritto lui, in un'ultima lettera - il suo addio - pubblicata sabato: “Uno stato di simile grazia di sentimenti e di rapporto non lo avevo mai conosciuto e questo legame si è rivelato così straordinario da essere inesprimibile: non avevamo sbagliato noi due ai tempi del nostro amore giovanile, così forte e fragile”.
Piermario De Dominicis era ammalato da alcuni mesi e negli ultimi anni aveva combattuto con problemi di salute sempre superati e che non aveva mancato di raccontare con la sua penna superba sulla rivista Latina Città Aperta, una delle sue ultime creature insieme a un gruppo di amici. Grande amante della musica era voce e chitarrista dei Folkroad, che aveva fondato nel 1990 con un gruppo di musicisti con la passione per l'Irlanda e con suo fratello.
Le sue condizioni di salute negli ultimi giorni si erano repentinamente aggravate, ieri mattina l'annuncio del fratello Marcello: «Non ho molte parole..... Cercate di capirmi, ma la morte di mio fratello è un altro dolore immenso che va ad unirsi ai precedenti..... Per fortuna sono riuscito a vederlo e parlarci ed eravamo contenti entrambi...».
La città è sgomenta, tante lacrime, ma anche tanti ricordi, affetto, foto di Piermario sul palco, in libreria, insieme al suo grande amico, lo scrittore Antonio Pennacchi, con il regista Gianfranco Pannone, con un'infinità di giovani che lui ha guidato nel mondo della lettura e della musica. Perché Piermario era un maestro senza la pretesa di esserlo. Decine di ricordi di ragazzi che hanno iniziato a leggere da bambini sotto i suoi occhi affettuosi e i suoi baffi spettinati, oggi sono adulti e lo piangono, hanno avuto libri e chiacchierate per tutte le loro età.
Ha lasciato un addio, un lungo addio su Latina Città Aperta-Una voce fuori dal coro, dove scriveva da fine osservatore della società pontina con lo pseudonimo di Lallo Tarallo e dove si descriveva così: Piermario De Dominicis, appassionato lettore, scoprendosi masochista in tenera età, fece di conseguenza la scelta di praticare uno sport che in Italia è considerato estremo (altro che Messner!): fare il libraio. Per oltre trent'anni, lasciato in pace, per compassione, perfino dalle forze dell'ordine, ha spacciato libri apertamente, senza timore di un arresto che pareva sempre imminente. Ha contemporaneamente coltivato la comune passione per lo scrivere, da noi praticatissima e, curiosamente, mai associata a quella del leggere. Collezionista incallito di passioni, si è dato a coltivare attivamente anche quella per la musica. Membro fondatore dei Folkroad, dal 1990, con questa band porta avanti, ovunque si possa, il mestiere di chitarrista e cantante, nel corso di una lunga storia che ha riservato anche inaspettate soddisfazioni, come quella di collaborare con Martin Scorsese. Sempre più avulso dalla realtà contemporanea, ha poi fondato, con altri sognatori incalliti, la rivista culturale Latina Città Aperta, convinto, con E.A. Poe che: Chi sogna di giorno vede cose che non vede chi sogna di notte.
Addio Piermario, in tanti a Latina ti ricorderanno con l'aria scanzonata sulla tua bicicletta, con il cappello alla pescatora e il mondo negli occhi.

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