Gangemi, tutti gli "omissis" dei pentiti del clan Di Silvio

Gangemi, tutti gli "omissis" dei pentiti del clan Di Silvio
di Marco Cusumano
Lunedì 25 Novembre 2019, 17:29 - Ultimo agg. 17:30
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Sono decine gli omissis contenuti nelle carte dell'indagine che ha portato al maxi sequestro da 10 milioni di euro a carico di Sergio Gangemi, considerato dagli investigatori vicino alla 'ndrangheta calabrese.

Soprattutto le dichiarazioni dei pentiti del clan Di Silvio, Renato Pugliese e Agostino Riccardo, sono oscurate nelle parti che indicano nomi, probabilmente oggetto di ulteriori approfondimenti investigativi. In questi casi l'accortezza di coprire alcuni nomi è necessaria affinché la diffusione del contenuto degli atti giudiziari non possa pregiudicare lo sviluppo delle indagini.

Il 17 agosto 2018 Agostino Riccardo, parlando di Sergio Gangemi, indicò come un suo prestanome «Simone Di Marcantonio con il quale ha delle società che gestiscono centri anziani a Latina e dintorni. Sergio Gangemi ha a che fare con il proprietario della società omissis che si occupa dell'allestimento di veicoli speciali».

Due mesi dopo il pentito aggiunse: «Simone Di Marcantonio ha una Bmw serie 6 colore oro, è intestata a una società di cui adesso non mi viene il nome, ma che è riconducibile a Gangemi, ricordo che disse che quella macchina rischiava di far saltare tutto il giro delle fatture...».

Pochi giorni dopo Riccardo riferì di un incontro avvenuto in un bar nel pieno centro di Latina, poco dopo l'operazione Don't Touch: «Omissis disse a Simone Di Marcantonio di andare subito a prelevare 250 euro perché servivano i soldi per i carcerati... Simone rimase interdetto ma Omissis insistette e lui andò a prelevare i soldi... Dopo due o tre giorni ci ha mandato a chiamare Gangemi presso la sua concessionaria, ci ha detto che Omissis doveva lasciare stare Di Marcantonio perché era una persona vicina a lui. Omissis rispose che avevano arrestato tutti del loro gruppo, che le mogli erano rimaste da sole e che servivano soldi per i carcerati. Gangemi rispose che avevamo ragione ma che Simone era una persona di sua fiducia».

Di Marcantonio, indicato come il genero di un commercialista di Latina, godeva dunque della protezione di Gangemi in quanto suo uomo di fiducia, nessuno poteva colpirlo con estorsioni o intimidazioni.

Gli omissis si sovrappongono per nascondere nomi di persone e società coinvolte negli affari dei gruppi criminali, così come avvenuto in numerosi altri interrogatori di Renato Pugliese e Agostino Riccardo. Omissis che in futuro potrebbero portare a sviluppi investigativi importanti.
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