La preside del Meucci di Aprilia: «Scrivere di sé aiuterà i ragazzi, ecco perché»

La preside del Meucci di Aprilia: «Scrivere di sé aiuterà i ragazzi, ecco perché»
di Vittorio Buongiorno
Lunedì 7 Dicembre 2020, 15:10 - Ultimo agg. 15:11
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«E' un'ottima iniziativa il concorso letterario del Messaggero, i ragazzi hanno bisogno di modelli positivi» Laura De Angelis, preside del Liceo Meucci di Aprilia si arrabbia quando sente dire che i ragazzi di oggi sono apatici e spenti. «Il problema non sono i ragazzi, sono gli adulti. Quando vedo i miei ragazzi - racconta - penso agli eroi sofoclei, ad Antigone, li disegnava come adolescenti, i ragazzi anche oggi hanno quella caratteristica, essere assoluti. Non l'hanno persa, sono spenti perché non hanno più grandi esempi tra gli adulti, a casa e a scuola hanno davanti adulti disillusi che li spengono. Basta proporgli qualcosa per cui lottare si accendano, fanno proprie le battaglie. La fatica maggiore per loro è trovare cose da perseguire, poi però partono in quarta. Ecco perché questa iniziativa dedicata alla memoria di due ragazzi eccezionali è bella e importante. C'è bisogno di modelli positivi, ancora meglio se giovani. Willy Montero ed Emanuele Morganti hanno la loro età, sono ragazzi, ma sono dei modelli. Lo trovo importantissimo. Al Meucci abbiamo attivato un progetto di peer education, la didattica tra pari. Tutti i pomeriggi i ragazzi più bravi restano a scuola e si occupano dei compagni che hanno difficoltà. Abbiamo risolto situazioni assurde, i loro compagni sono più bravi dei docenti, sono bravissimi a imbracciare una causa. Certo, a volte, quando la trovano da soli sbagliano obiettivo, ma è sempre buono imbracciare una causa».

Sul sito del Meucci è stato già segnalato il concorso letterario del Messaggero. «Io credo ci sarà utile anche a scuola, in questa nuova materia, Educazione civica, che da quest'anno ha un suo voto, la cosa bella è che è affidata a tutti gli insegnanti, tutti e devono lavorare a questa disciplina, penso che che il tema del concorso e i modelli a cui è ispirato saranno motivo di riflessione»

“Che cosa è importante per me”. «Il concorso come stimolo: aiuterà i ragazzi a ragionare»
Ma il Concorso aiuterà i ragazzi anche a guardarsi dentro. «Hanno una vita social e una scrittura che li allontana da se, debbono mostrare qualcosa pensando ai like di chi li legge, che non corrisponde a come sono, a cosa pensano, a volte faccio fatica a riconoscerli. Questo concorso li spinge a riflettere, la domanda, Che cosa è importante per me?, non sono abituati a porsela, se non nei compiti dove però la risposta è falsata. Dovendo dovendo farla per un concorso li spingerà a riflettere. Anche chi non parteciperà, se la farà questa domanda e si darà una risposta. Ecco perchè la trovo una opportunità importante».
Vittorio Buongiorno
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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