Coronavirus, più casi e maggior rischio mortalità tra gli uomini. L'andrologo: «Ormoni possibile cura»

Il centro di fisiopatologia della riproduzione del Goretti
Il centro di fisiopatologia della riproduzione del Goretti
di Giovanni Del Giaccio
Martedì 19 Maggio 2020, 09:00
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«Il tasso di mortalità per Covid-19 è due volte maggiore tra i pazienti maschi rispetto alle donne» - ad affermarlo è Pietro  Salacone, endocrinologo, andrologo e responsabile della Fisiopatologia della Riproduzione all'ospedale “Goretti” di Latina.

«Sebbene gli uomini e le donne abbiano lo stesso rischio di contagio - spiega - ed i pazienti più anziani e con malattie sistemiche (in particolare diabete e problemi cardiovascolari) contraggano l’infezione in forma più grave, in realtà i maschi impiegano più tempo a liberarsi del virus ed hanno più probabilità di soffrire delle maggiori complicanze della malattia fino alla morte. Gli ultimi dati confermano questa disparità di genere nella mortalità, con il 68% di decessi maschili e 32% di quelli femminili. Stando a questi dati, gli uomini correrebbero un rischio di morte da Covid-19, circa 2,5 volte superiore rispetto alle donne». 

«Alcuni ricercatori - aggiunge Salacone - partendo dalla considerazione che la proteina Ace2 presente sulle cellule polmonari e bersaglio del virus Sars-CoV2, risulta essere espressa anche a livello testicolare, hanno ipotizzato che il virus possa riconoscere il testicolo come organo bersaglio ed una volta penetrato, sfuggendo all’attaco del sistema immunitario, “resiste” più a lungo, provocando così una maggior gravità e letalità dell’infezione negli uomini rispetto alle donne. Questa ipotesi però, ad oggi, è stata confermata da un solo studio clinico, a diifferenza di altri dove non è stata riscontrata la presenza del virus né nel liquido seminale né nel testicolo di uomini positivi al Covid-19. Ritengo invece più interessante, a mio parere, una possibile correlazione tra testosterone e la maggiore aggressività del virus nell’uomo. Come detto in precedenza, l’infezione avviene principalmente nei polmoni dove è altamente espressa la proteina Ace2 che è il principale bersaglio del virus Sars-Cov2. Tuttavia la quantità di virus che penetra nella cellula polmonare è mediato da un enzima (Tmprss2) regolato positivamente dai livelli circolanti di testosterone: nelle donne, la mancanza del testosterone, potrebbe limitare l’ingresso del virus nelle cellule polmonari e di conseguenza la gravità della malattia».

Vedi anche » Covid-19, perché gli uomini si ammalano più delle donne: lo studio sull’enzima che aiuta l'infezione

Non solo: «I recettori di Ace2, che normalmente regolano la pressione sanguigna risultano aumentati nella donna in età fertile rispetto agli uomini e questo può rappresentare un ulteriore fattore protettivo femminile, limitando ed attenuando gli eventi cardiovascolari tipici dell’infezione da coronavirus normalmente più frequenti negli uomini. Alla luce di questo - conclude - alcuni ricercatori hanno proposto l’utilizzo di antiandrogeni in uomini ad alto rischio di sviluppare Covid 19 per un periodo di tempo limitato per prevenire l’infezione, ed in quelli già infetti per ridurre la gravità dei sintomi della malattia. Altri studiosi, invece hanno ipotizzata la somministrazione i ormoni femminili . Occorrono studi più ampi e validati scientificamente per confermare queste opzioni terapeutiche, ma sulla base di queste ipotesi, tali trattamenti ormonali potrebbero affiancare ed essere di supporto alle attuali terapie sperimentali nella cura del paziente Covid-19 di sesso maschile».

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