Giorni difficili per il comune di Fondi che, per la seconda volta in pochi mesi, si ritrova alle prese con un cluster divampato al San Giovanni di Dio ma, per fortuna, già sotto controllo. Il più 14 di ieri, intanto, ha fatto nuovamente sobbalzare la città che non ha dimenticato l'incubo vissuto durante la zona rossa. Sette i contagi tra infermieri, strumentisti, un operatore socio sanitario e un portantino.
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La prima ad accusare i sintomi, dopo essere sopravvissuta ai giorni più duri dell'epidemia lavorando nella task force dei tamponi a domicilio, è stata un'infermiera.
Quando si sono sottoposti al test molecolare, purtroppo, era già troppo tardi e il focolaio era diventato un cluster. Genitori, figli, coniugi: in pochi giorni i positivi erano già oltre 15. Anche se il virus è corso veloce in famiglia, per fortuna, in molti casi si è scontrato contro le attenzioni meticolose e la deformazione professionale di chi è abituato a lottare contro il Covid-19 ogni giorno. Mascherina, distanziamento e, a giudicare dai sintomi, il focolaio potrebbe essere già stato contenuto. Per poter tornare a lavorare in sicurezza, però, soltanto nell'ospedale San Giovanni di Dio saranno effettuati 250 tamponi: i risultati sono previsti per domani. In quarantena anche diverse classi dei plessi Gonzaga e Don Milani. I bambini risultati positivi perché contagiati da mamma o papà hanno sempre indossato la mascherina ma, nel dubbio, alcuni genitori hanno deciso di prenotare il tampone rapido. La causa del contagio? I positivi, tutti attualmente in congedo per infortunio sul lavoro, ricostruendo la cronologia dei sintomi, ipotizzano di essere entrati in contatto con un paziente positivo in un determinato giorno. È certo di aver contratto il virus sul posto di lavoro, per esempio, chi è risultato positivo senza contagiare coniuge e figli.