Un passato negli ambienti della criminalità che evidentemente non ha mai definitivamente abbandonato. Gianluca Zuncheddu, 41 anni, padre di Desirée Mariottini, la ragazza che fu drogata, violentata e uccisa a 16 anni a Roma nel 2018, è stato raggiunto da un provvedimento del Tribunale di Roma che ha accolto le richieste della Questura di Latina: il decreto lo sottopone alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di Cisterna per due anni e con l'ulteriore prescrizione della permanenza in casa dalle 21 alle 6,30.
L'uomo, spiegano dalla Questura pontina, si era reso responsabile negli anni scorsi di reati contro la persona e il patrimonio, era stato più volte denunciato dalla ex compagna per violenze domestiche e atti persecutori e poi coinvolto in inchieste per estorsione, lesioni personali, spaccio e porto abusivo di armi in concorso con altre persone.
«Refrattario alle sanzioni a cui era stato sottoposto nel tempo, alle misure detentive, all’avviso orale del Questore di Latina prima e alla sorveglianza speciale, di cui sono state accertate frequenti e sistematiche trasgressioni» spiegano dalla Questura, Zuncheddu «ha continuato a frequentare soggetti dediti al malaffare e a reiterare le sue condotte delittuose».
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