Migranti, i positivi restano all'ex Rossi Sud Più vigilanza a Cori

Migranti, i positivi restano all'ex Rossi Sud Più vigilanza a Cori
di Laura Pesino
Martedì 4 Agosto 2020, 09:14
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Sembra essere rientrata l'emergenza dei giorni scorsi, dopo la positività di 12 dei 55 migranti arrivati martedì scorso nel capoluogo pontino da Lampedusa e l'allontanamento di altri 18 dal centro di accoglienza di Cori in cui erano stati sistemati. Ne mancano solo cinque all'appello, due adulti, due donne e un minorenne, che dalla notte di domenica hanno fatto perdere le tracce dopo aver scavalcato un muro della struttura. I cinque potrebbero già essere fuori regione, mentre altri 13 sono stati rintracciati poche ore dopo dalla polizia nel corso di una vasta operazione di ricerca e riportati indietro, tutti denunciati per aver violato la quarantena.
Proprio ieri è stato effettuato un sopralluogo da parte del personale della Prefettura all'interno del Cas che si trova nella zona del Santuario Madonna del Soccorso, nella parte più alta del paese e lontano dal centro abitato. Era l'unica struttura in grado di accogliere un numero consistente di persone separando in diversi ambienti e diversi piani donne e minori. Dopo l'episodio delle scorse notti però il prefetto ha disposto un'intensificazione della vigilanza, sia quella esterna garantita dalle pattuglie delle forze dell'ordine in prossimità dei varchi, sia l'assistenza interna da parte della cooperativa MediHospes. E' stato disposto infatti che ad assistere i migranti ci siano almeno sei operatori nelle 24 ore, distribuiti nei diversi piani del grande edificio. Il piano di sicurezza e vigilanza deve però tenere conto anche dei diritti dei cittadini stranieri che, beninteso, non sono detenuti ma devono soltanto osservare un periodo di quarantena per scongiurare il rischio di un eventuale contagio tra la popolazione. Analoghe situazioni del resto si sono verificate, con gli ultimi arrivi, anche in altri comuni del Lazio e in altre zone d'Italia. Qui in 13 sono già stati individuati poche ore dopo aver lasciato il centro di accoglienza, per gli altri cinque ad oggi ancora irreperibili è stata diramata una segnalazione partita dalla Questura di Latina come persone che hanno violato la quarantena e che, nel giro di qualche giorno, avrebbero dovuto essere di nuovo sottoposte a tampone dalla Asl. Intanto tra gli ospiti trasferiti a Cori è stata portata al Goretti ieri mattina con ambulanza 118 e scorta della polizia una donna con minaccia d'aborto.

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Quanto invece ai 12 risultati positivi, la situazione resta più complicata ma anche in questo caso è stata approntata una soluzione che potrebbe essere quella definitiva. Uno dei 12 è stato ricoverato all'ospedale Goretti dopo una valutazione clinica da parte dei sanitari, per altri 11 invece, tutti minorenni, si attendeva un trasferimento verso strutture covid della provincia di Roma. Ma il trasferimento non si è mai completato a quanto pare per questioni di tipo amministrativo. Una volta raggiunto il territorio pontino la competenza è a tutti gli effetti dell'azienda sanitaria locale della provincia e dunque i migranti, almeno per ora, resteranno a Latina. Si tratta di giovani di diverse nazionalità, alcuni tunisini altri provenienti da varie zone dell'Africa e dal Bangladesh. Sono asintomatici e, dagli ultimi esami effettuati al Goretti, non necessitano di ricovero in ospedale. Per loro è stata allestita una sistemazione più consona e dignitosa nella stessa area della ex Rossi Sud dove l'intero gruppo composto da 55 persone era stato sistemato all'arrivo. Nell'area del polo fieristico sulla Monti Lepini sono state allestite dalla protezione civile particolari tende refrigerate in grado di offrire accoglienza diurna e notturna, trasformando dunque una sistemazione temporanea in un alloggio che potrebbe potenzialmente essere più lungo. Anche in questo caso la vigilanza e il monitoraggio delle condizioni di salute da parte della Asl sarà costante.
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